Caterina e Clara, il rientro a casa «Figlie dell’Europa»
Il rientro a Trento. I genitori: «Sono figlie dell’Europa»
Dopo tanto orrore, Caterina Moser e Clara Rita Stevanato sono rientrate a Trento ieri in tarda serata, a più di 48 ore dalla sparatoria ai mercatini che le ha viste testimoni martedì sera.
L’eurodeputato Le ragazze stavano guardando le vetrine del centro quando hanno sentito dei colpi
degli altri giovani professionisti che da anni percorrono fianco a fianco la strada, spesso dissestata e piena di ostacoli, del sogno del giornalismo radiofonico. Quelli che si stringono in un rispettoso silenzio sono i compagni di avventure che con loro lavorano per Europhonica, il programma radio per il quale erano a Strasburgo. Prima che colleghi, amici. «Noi stessi abbiamo informazioni dai media. Fino a quando non ci saranno notizie certe abbiamo deciso di non parlare». Fabiano Catania, classe 1990, è il responsabile nazionale dell’ufficio stampa di RadUni, l’associazione che raccoglie le radio e gli operatori radiofonici universitari italiani ed ente produttore di Europhonica, e l’unico ufficialmente titolato a dare delucidazioni. Ma anche lui parla a fatica. «Antonio è prima di tutto un amico. Lavoriamo insieme da quattro anni, questo progetto lo abbiamo visto nascere insieme. Per il momento, per tutelare lui e gli altri membri della redazione, preferiamo non dire nulla». Antonio, Caterina, Clara Rita e Fabiano sono solo alcuni dei giovani intraprendenti che da tutta Italia spingono il proprio sguardo oltre i confini nazionali, disposti a realizzarsi professionalmente come cittadini del mondo. «Sono i figli dell’Europa», riflette Francesco Stevanato, il papà di Clara Rita. Mamma Simonetta pensa ad Antonio e si commuove: «Povero ragazzo il nostro pensiero ora va a lui».