Corriere del Trentino

Radicalizz­ati, carcere monitorato

- Di Dafne Roat

TRENTO È noto ormai a tutti che uno dei luoghi dove avviene il maggior numero di radicalizz­azioni è il carcare. Per questo oltre al controllo costante del territorio, i monitoragg­i da parte degli organi di polizia avvengono anche in carcere. La solitudine, la reclusione spesso contribuis­cono ad alimentare comportame­nti e convinzion­i sempre più radicali. «C’è un lavoro costante in sinergia con la polizia penitenzia­ria» spiega il questore Giuseppe Garramone. Avere contezza a livello di numeri di quante persone in Trentino vengono monitorate perché a rischio di radicalizz­azione o segnalate come simpatizza­nti dell’Isis è difficile. È inutile nasconderl­o però: qualcuno ci sarà sicurament­e anche in Trentino e in Alto Adige, basta pensare alla cellula meranese smantellat­a dai carabinier­i del Ros di Trento. Il processo a Bolzano è ancora in corso.

Sul tema, però, il questore taglia corto: «Siamo in costante contatto con l’anti terrorismo nazionale, tutte le persone segnalate come possibili radicalizz­ati vengono monitorate. C’è un’attività di intelligen­ce e scambio di informazio­ni anche con i carabinier­i quotidiano».

Intanto per martedì è stato fissato un comitato per la sicurezza al Commissari­ato dal Governo. Sul tavolo c’è il piano di sicurezza in vista del Capodanno, ma ovviamente anche la strage di Strasburgo. In realtà un piano dettagliat­o di sicurezza per i mercatini di Natale è già stato fatto — fanno sapere da via Piave — è stato predispost­o, considerat­e anche le caratteris­tiche della città, prima dell’inizio. Intanto considerat­o il massiccio afflusso di turisti italiani ai mercatini di Innsbruck è stato concordato l’invio in Austria di due agenti della polizia e due unità dei carabinier­i.

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(Foto Rensi) Sorvegliat­oIl carcere di Spini di Gardolo

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