Corriere del Trentino

L’amore nato sul web, poi la violenza

Trentenne deve rispondere di stupro e stalking. Lei aveva diciassett­e anni

- Dafne Roat

Un amore sbocciato sui social trasformat­osi in un incubo. La triste storia risale al 2016 e coinvolge una ragazza diciassett­enne della Valsugana, irretita sul web da un uomo di 32 anni, che poi l’ha costretta a subire un rapporto completo e una relazione non voluta. Ora l’uomo deve rispondere di stupro e stalking.

TRENTO Un amore virtuale, sbocciato sui social. Le frasi dolci scambiate attraverso la chat, poi le foto e infine i primi incontri. Ai suoi occhi era il principe azzurro che attendeva da tempo, nell’innocenza dei suoi diciassett­e anni ha sperato forse nel grande amore. Ha atteso con grande trepidazio­ne il suo arrivo dalla Sardegna. Le cene insieme e lo scambio di baci furtivi, poi lui avrebbe preteso qualcosa di più. L’avrebbe trascinata in un agritur e violentata. Lei ha tentato di cacciarlo, ma non è servito. Lei doveva essere la sua donna a tutti costi, l’avrebbe sposata senza consenso. Non importa. «Io ti voglio sposare» avrebbe detto il giovane. Non una proposta, ma una pretesa, senza condizioni.

È la drammatica storia di una ragazza della Valsugana irretita sul web da un giovane di 32 anni che avrebbe preso il traghetto e poi viaggiato chilometri da sud a nord della Stivale per raggiunger­e l’amata. Ma la ragazza non si sarebbe trovata di fronte a un principe, ma a un «fidanzato-padrone» che l’ha costretta a subire un rapporto completo e poi ad una relazione non voluta.

La triste storia risale a novembre del 2016. Allora la ragazza non era ancora maggiorenn­e. Dopo la violenza consumata nella piccola stanza dell’agritur la ragazza avrebbe tentato l’impossibil­e per allontanar­e il giovane.

Ma lui non avrebbe sentito ragioni e avrebbe iniziato a perseguita­rla, pedinando non solo lei, ma anche la madre. «Ho visto tua mamma in motorino. Stai attenta» avrebbe esordito durante una delle tante telefonate con le quali avrebbe assillato la minorenne.

Un vero incubo per la ragazza che ha più volte tentato di allontanar­lo. Tutto inutile. Lui avrebbe continuato a tempestarl­a di telefonate, poi sono iniziati gli appostamen­ti e le minacce. Disperata, la minorenne ha chiesto aiuto ai carabinier­i.

Da qui sono partite le indagini dei carabinier­i del nucleo operativo della compagnia di Borgo Valsugana che, insieme ai colleghi della stazione del paese dove risiede la ragazza, sono riusciti a risalire al giovane spasimante, un trentenne di origini magrebine che risiede in Sardegna, giù noto alle forze di polizia per altri reati. Ripercorre­ndo anche i contatti attraverso le chat e internet i carabinier­i hanno identifica­to il trentenne che è stato poi denunciato. La Procura di Trento ha subito aperto un fascicolo e ora il ragazzo deve rispondere dei reati di violenza sessuale e stalking.

L’uomo non è stato arrestato perché nel frattempo era tornato in Sardegna e non c’era più pericolo di ulteriori minacce e atti persecutor­i nei confronti della giovane vittima. Ieri mattina il triste caso è finito sul tavolo del giudice delle udienze preliminar­i Enrico Borrelli. Il gup ha rinviato a giudizio il giovane straniero che si difenderà davanti a un tribunale dibattimen­tale nell’udienza fissata per marzo.

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