Provincia, ecco il valzer dei dirigenti
Delibera pronta, oggi probabile via libera. Quota cento, aumentano i pensionati
Cambio in vista tra i dirigenti generali della Provincia. È attesa per oggi la delibera che ridisegnerà l’organigramma di vertice di Piazza Dante. Dalle prime indiscrezioni si ricava che Raffaele De Col lascia il dipartimento Infrastrutture. Livia Ferrario quello della Conoscenza, mentre Silvio Fedrigotti pare verrà sostituito alla Sanità. In ballo ci sono anche gli incarichi di Stefano de Vigili alla Protezione civile e di Luca Comper al personale.
TRENTO Con ogni probabilità, lo spoils system sarà definito nella seduta di giunta di questa mattina: come previsto dalla legge, la giunta ha 120 giorni di tempo dalla data delle elezioni per confermare, o cambiare, i dirigenti generali della Provincia autonoma. Alla vigilia della decisione, quello che filtra dal palazzo non si configura come una rivoluzione, ma nemmeno come un mero adeguamento.
L’incarico di dirigente generale di un dipartimento è assegnato a un dirigente di servizio ed è legato alla legislatura. I dirigenti generali della scorsa legislatura, quindi, sono tutti «scaduti». Tutti tranne il «capo», ossia il direttore generale, Paolo Nicoletti, che è già stato confermato dall’amministrazione Fugatti. Un segnale politicamente non irrilevante e in linea con il mantra della campagna elettorale: niente rivoluzioni.
Avvicendamenti, però, ce ne saranno diversi. Se i rumors che circolano in Provincia in queste ore non saranno smentiti, non si tratterà di cambi particolarmente destabilizzanti. Uno c’è di fatto già stato e riguarda Raffaele De Col, da tempo tra le colonne portanti dell’amministrazione provinciale: il ruolo di coordinatore della ricostruzione sarà a tempo pieno. Nel senso che non si sommerà all’attuale incarico di dirigente del dipartimento infrastrutture e mobilità, che sarà riassegnato. Un’ipotesi è quella di Luciano Martorano, attualmente all’Agenzia provinciale per le opere pubbliche.
La seconda dirigente generale che dovrebbe essere sostituita è Livia Ferrario, attuale responsabile del dipartimento conoscenza. Al suo posto, l’ipotesi che circola è quella di Roberto Ceccato, attualmente al servizio infanzia e istruzione. Ferrario, ma si tratta ovviamente ancora di ipotesi, verrebbe riassorbita all’urbanistica, sotto l’assessorato di Mario Tonina.
Un ruolo in bilico sarebbe anche quello di Luca Comper, attualmente dominus dell’organizzazione del personale e degli Affari generali. Al suo posto, pare possa subentrare Sergio Bettotti, oggi già a capo del dipartimento cultura.
Nuova assegnazione nell’aria pure per la sanità e il sociale. Silvio Fedrigotti, altro volto storico della dirigenza provinciale trentina, verrebbe sostituito dalla giunta Fugatti. Al suo posto, il nome che ribalza tra Piazza Dante e l’Azienda sanitaria è quella dell’attuale direttore sanitario Claudio Dario. In forse viene dato anche il capo della protezione civile, Stefano De Vigili.
Agli Affari finanziari dovrebbe invece rimanere l’attuale dirigente, Luisa Tretter. Romano Masè potrebbe a sua volta rimanere a capo del dipartimento agricoltura e ambiente.
C’è poi un capitolo a parte: i pensionamenti. Fabio Scalet, a capo degli Affari legislativi, andrà in pensione nel giro di pochi mesi. Lo seguirà tra un anno Claudio Moser, responsabile del dipartimento Sviluppo economico. Resta un punto di domanda su altre posizioni: più d’uno, non solo tra i dirigenti generali, potrebbe andare in pensione se davvero il governo applicherà la famosa «quota cento». Un «problema» che, più in generale, potrebbe investire l’intera provincia. Dai calcoli a fatti fino ad ora, nel 2019 potrebbero andare in pensione ben 100 dipendenti se la quota cento sarà confermata.