Centro natatorio, passa il progetto Costo: 12 milioni
Via libera del consiglio comunale, Futura Trento non vota. Ora tocca al bilancio, ostruzionismo alle porte
Via libera ieri in Consiglio comunale al documento preliminare di progettazione del nuovo centro natatorio, la piscina con due vasche e una piattaforma per i tuffi alta 10 metri. Costo: 12 milioni.
TRENTO Dopo l’approvazione del progetto preliminare di riqualificazione del complesso edilizio Santa Chiara che fino al 2012 aveva ospitato la facoltà di Lettere, ieri sera è arrivato il via libera dal consiglio comunale anche al documento preliminare di progettazione del nuovo centro natatorio di Trento, la piscina con due vasche e una piattaforma per i tuffi alta fino a 10 metri, che secondo le intenzioni dell’amministrazione dovrebbe vedere la luce nell’area sportiva delle Ghiaie nel dicembre 2023.Un’opera da 12.250.000 euro, di cui 8 finanziati dalla Provincia nell’ambito di uno specifico accordo di programma (i rimanenti provengono da fondi propri del Comune). I costi di gestione, invece, secondo le stime effettuate, dovrebbero essere di poco inferiori a 1,1 milioni di euro l’anno. Ed è proprio questo capitolo ad aver provocato il dissenso di Futura Trento, spingendo i suoi esponenti a non partecipare al voto dopo che l’aula aveva bocciato il loro ordine del giorno in cui si chiedeva un «piano di fattibilità per l’affidamento a terzi della gestione di uno degli impianti natatori» cittadini.
Parte delle minoranze (Civica trentina, Forza Italia e Cinque stelle) ha provato a mettere in difficoltà la maggioranza chiedendo il voto segreto, ma la delibera presentata dall’assessore Italo Gilmozzi ha incassato 22 voti favorevoli (ne bastavano 17, ovvero quelli della maggioranza dei presenti). L’impianto sarà dotato dunque di una vasca da 51,50 metri per 25 e profonda 2 e potrà essere divisibile a metà tramite un pontone mobile. La vasca per i tuffi, invece, da 25 metri per 16 e con un’altezza variabile dai 2 ai 5 metri, dotata di un trampolino da 1 e 3 metri e da una piattaforma di 5, 7 o 10 metri, nei periodi di inutilizzo potrà essere usata per il nuoto.
Il progetto preliminare prevede che nel seminterrato trovino spazio i locali tecnici e gli spogliatoi destinati agli arbitri e al personale della piscina; al piano terra, invece, ci sarà l’ingresso, dotato di foyer e biglietteria, ma vi verranno ricavati anche dei locali accessori, gli spogliatoi per gli atleti oltre agli uffici delle società sportive e alle tribune per il pubblico, che avranno una capienza di 800 spettatori. Nei piani dell’amministrazione il progetto definitivo del centro natatorio dovrebbe essere approvato a settembre del prossimo anno, mentre a gennaio 2020 toccherebbe al progetto esecutivo e all’indizione della gara d’appalto europea, che dovrebbe essere aggiudicata a dicembre dello stesso anno con il conseguente avvio dei lavori. La deadline per la costruzione della nuova piscina è fissata a dicembre 2023.
«Un’opera della città, per la città a cui il Pd-Psi ha contribuito in modo deciso — rivendicano i consiglieri del gruppo — sostenendo percorsi di approfondimento, partecipando attivamente e guidando i lavori nelle commissioni». Insieme alla delibera sono stati approvati due ordini del giorno simili di Lega e Pd-Psi per destinare una somma alla realizzazione di palestre e uno spazio per la ristorazione e uno di Paolo Castelli (Misto) per effettuare uno studio di fattibilità per la possibile realizzazione di un centro benessere all’interno del centro Manazzon entro aprile 2019.
Nella seduta di ieri è stata approvata, inoltre, la dismissione delle partecipazioni del Comune da Interbrennero (1,93%), Distretto tecnologico trentino (1,77%) e Trento Fiere (10,66%). È iniziata, infine, la discussione del bilancio: le minoranze sono già sulle barricate.