Corriere del Trentino

Il Circo Bianco in regione, si parte con la mitica Saslong

Arrivano le gare più sentite tra Val Gardena e Alta Badia Hirscher il grande favorito

- Fabiano

Una storia che si ripete. Il Circo Bianco fa tappa in Alto Adige con due classiciss­ime: Val Gardena e Alta Badia. Si parte questa mattina alle 12 con il supergigan­te sulla Saslong; domani sarà la volta della discesa (martedì e mercoledì per la prima volta toccherà alle ragazze cimentarsi nei recuperi delle gare annullate a Val d’Isere). La carovana scollinerà quindi il Passo Gardena per trasferirs­i in Alta Badia, dove la Gran Risa di La Villa ospiterà il gigante domenica e il parallelo lunedì. Per gli amanti dello sci alpino si preannunci­ano quattro giorni di autentico spettacolo. Il Sassolungo che osserva dal piano di sopra, la partenza da brivido giù dal Ciampinoi, il salto dello Spinel, poi avanti fino al muro di Sochers e alle celebri Gobbe del Cammello, le insidie sulle ondulazion­i dei prati del Ciaslat e il canalone finale con l’arrivo a Ruacia. Quasi tre chilometri e mezzo, un dislivello di oltre 800 metri, una pendenza media del 24,5%. Benvenuti in Valgardena, benvenuti in uno dei sacrari dello sci. Inaugurata nel 1969, la Saslong è una delle discese libere monumento del Circo Bianco. Il primo nome ad apparire sull’albo d’oro è quello dello svizzero Jean Daniel Datwyler, primo nella premondial­e del 1969. Il titolo iridato lo avrebbe conquistat­o l’anno seguente un suo connaziona­le ben più noto agli annali, Bernard Russi. Dal 1970 ad oggi i grandi nomi del discesismo vi hanno messo la firma, tuttavia solo due sono italiani; Herbert Plank nel 1977 e Kristian Ghedina che calò il poker (impresa riuscita sola lui e a Franz Klammer) nel 1996, 1998, 1999 e 2001. Werner Heel vinse nel 2008, ma era un superG. L’ultimo italiano a salire sul podio è stato Dominik Paris nel 2014. Tra il 2012 e il 2015 il norvegese Aksel Lund Svindal ha raccolto qualcosa come cinque successi, uno in discesa e ben quattro in supergigan­te. Con un simile biglietto da visita, lui e il suo compagno di squadra Kjetil Jansrud (tre secondi posti in discesa tra il 2013 e il 2017 e due successi in supergigan­te nel 2014 e 2016) dal cancellett­o escono in pole. A Dominik Paris e Christof Innerhofer l’onere di spezzare il digiuno azzurro che dura dal 2001. Sarà dura ma hanno entrambi buone carte. Domenica, tutti in Alta Badia per il gigante sui muri della Gran Risa a La Villa, una vertigine di oltre 1.200 metri, con un dislivello di 448 metri, e una pendenza media del 63% con punta del 63%. Se non l’avete capito, siamo nell’aula magna dello slalom gigante mondiale. A rileggere la storia vengono infatti i brividi: qui il primo a vincere fu il più grande di tutti, Ingemar Stenmark che nel 1985 ottenne l’ottantesim­a vittoria della sua straordina­ria carriera (ne sarebbero arrivate altre sei per un totale di 86, record assoluto). Quel giorno al terzo posto si classificò un ragazzo di casa, Robert Erlacher. L’Alta Badia ha scritto pagine tra le più belle dello sci azzurro; salgono alla mente la storica tripletta Pramotton-TombaToets­ch del 1986 (Stenmark quarto), il poker di Albertone nel 1987, 1990, 1991 e 1994, la vittoria di Davide Simoncelli nel 2003 e il tris di Massimilia­no Blardone nel 2005, 2009 e 2011. Da allora non assaporiam­o il gusto della vittoria. Due anni fa Florian Eisath salì sul podio finendo terzo. Da cinque anni l’Alta Badia è terra di conquista del sovrano assoluto dello sci mondiale, Marcel Hirscher. Il salisburgh­ese vi ha messo cinque sigilli uno di fila all’altro, e per quanto ha fatto già vedere quest’anno, domenica andrà a caccia del settebello. Il norvegese Henrik Kistoffers­en proverà a rovinargli la festa. Occhio poi ai tanti outsider, tra i quali spiccano il francese Piunturaul­t, lo svedese Olsson, lo svizzero Meillard, lo sloveno Kranjec e il tedesco Luitz. Se nelle velocità possiamo dire la nostra, in questo momento lo stesso non possiamo certo fare nelle discipline tecniche dove attraversi­amo il guado tra passato e futuro. In prima fila abbiamo un veterano di lungo corso come Manfred Mölgg; Riccardo Tonetti ha sinora ottenuto due ottimi piazzament­i tra i primi dieci, Luca De Aliprandin­i è alla ricerca della miglior sciata. Dietro di loro, Maurgerger, Hofer e Vinatzer sono il nuovo che avanza. Bentornato in Alto Adige, Circo Bianco.

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