Operatori tranquilli «Non abbiamo paura La città è sicura»
TRENTO La paura di diventare all’improvviso il bersaglio di un attacco terroristico si avvicina nella lontananza, ma non si presenta ancora nella sua «temibilità», direbbe Martin Heidegger. Seppur a migliaia di chilometri di distanza, il pericolo che il Mercatino di Natale di Trento possa trovarsi al centro di un piano scellerato torna a farsi vicino.
«Non abbiamo paura. Si avverte poco il pericolo forse perché non siamo mai stati attaccati» dice Gianni, uno degli operatori. Alla luce di quanto è accaduto a Strasburgo, neppure le misure di sicurezza più mirate sono percepite come un reale impedimento a possibili attacchi. Così non rimane che affidarsi alla (quasi) certezza che a Trento eventi di questo tipo non possono verificarsi. «Siamo un po’ troppo piccoli per loro forse. Ci sentiamo abbastanza sicuri. Gli uomini in divisa aiutano sicuramente a tranquillizzare la gente», afferma Sara in piazza Cesare Battisti.
«Non c’è alcuna sensazione di negatività. Non c’è la minima ombra degli incubi di Strasburgo. La gente è sorridente e non è disposta a subire attacchi psicologici di questo tipo. Da quando c’è stato l’attentato al mercatino di Berlino il piano di sicurezza è migliorato tantissimo. Ci sono molti più controlli e questo probabilmente influisce sulla percezione della gente», spiega Mariam, una delle tante espositrici in piazza Fiera. A pensarla così è anche Giulia, titolare di Latte Trento: «Vedere gli uomini in divisa sicuramente fa sentire più sicuri. Credo però che non possa accadere una cosa del genere in città». «Veniamo dalla Magliana, una delle zone più pericolose di Roma, figuriamoci se ci sentiamo insicuri a Trento», afferma infine icasticamente una coppia di turisti.