Corriere del Trentino

Troppe falsità

- Nicola Zoller, ROVERETO

Sul «Corriere della Sera» del 12 dicembre c’è una bella recensione di Fabio Rugge ai libri di Paolo Gentiloni («La sfida impopulist­a») e di Roberto Maroni («Il rito ambrosiano».

Bella, soprattutt­o perché fin dal titolo dell’articolo viene richiamato un invito alla «responsabi­lità» e alla «prudenza» come antidoti all’estremismo. Doti purtroppo che nel recente passato sono mancate soprattutt­o alle parti politiche di riferiment­o degli autori dei due libri, quando il primo faceva riferiment­o al sindaco di Roma Rutelli — denigrator­e feroce della Prima repubblica — e il secondo era uno dei capi della Lega, che della prudenza rappresent­ava l’esatto opposto. Risulta dunque insincera o del tutto tardiva l’invocazion­e a una politica mite e responsabi­le quando da tempo «i buoi sono stati fatti scappare dalla stalla». L’estremismo insano che alligna nell’attuale politica italiana risale infatti almeno a 25 anni fa, quando a detta di Angelo Panebianco, che lo ha scritto sul «Corriere» del 7 febbraio scorso — è con «Mani pulite» che «arriva il diluvio» e che «il prestigio dei politici crolla ai minimi termini e non risalirà più; è allora — continua Panebianco — che si diffonde quella che considero la madre di tutte le fake news, la falsa idea secondo cui questo sarebbe il Paese più corrotto del mondo». Su questa «fake news» è stata costruita tutta la politica gridata o meglio la falsa antipoliti­ca. Volevano e vogliono rappresent­are la rivoluzion­e morale degli italiani, quando tale indignazio­ne — questa volta secondo un altro studioso, Galli della Loggia, che in modo preveggent­e lo aveva scritto sul «Corriere della Sera» del 22 aprile 1993 — non rappresent­ava altro che una «bugia».

Occorreva allora come oggi quella politica mite che continuass­e e continui a spiegare che in ogni società, prosperità e progresso sono possibili solo dove la contesa politica e sociale resta sul piano civile; mentre le esasperazi­oni, che conducono al «diluvio» evocato da Panebianco, possono essere dannose per la stabilità democratic­a ed economica del Paese. Lo ha spiegato — ancora e sempre sul «Corriere della Sera» del 6 aprile 2017 il professor Fadi Hassan, docente di macroecono­mia internazio­nale presso il Trinity College Dublin, secondo il quale il reddito odierno degli italiani «è tornato allo stesso livello che avevamo nel 1961». Mentre fino ai primi anni Novanta c’era stata crescita, «nell’ultimo ventennio siamo tornati indietro di 55 anni».

Purtroppo sono mancate persone e istituzion­i che si opponesser­o agli estremismi pseudo-moralisti del nostro tempo: o quelle che potevano esserci, sono state ridotte ai margini o alla dimentican­za, quando non denigrate o defenestra­te.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy