Grandi opere, gli Artigiani insistono «Brennero e Valdastico prioritarie»
Delegazione di Trento e Bolzano alla manifestazione di Milano: «Sì alla flat tax al 15%»
TRENTO Gli artigiani del Trentino-Alto Adige ieri si sono riuniti a Milano per ribadire il loro sì alle grandi opere. Una manifestazione «di proposta e non di protesta» quella che ha portato i vertici delle piccole e medie imprese di Trento e Bolzano all’auditorium di Milano Congressi. Dopo il raduno dei pro Tav a Torino, che ha visto scendere in piazza 40 mila persone, e il manifesto firmato qualche giorno fa dalle 13 associazioni di categoria delle imprese, questa volta a mobilitarsi sono gli artigiani.
Delegazioni da tutta Italia hanno riempito la platea dell’ex fiera di Milano per ascoltare le parole di Giorgio Merletti. «Vogliamo dare voce a 4,4 milioni di piccole imprese e ai loro 10,8 milioni di addetti — ha detto il presidente della Confartigianato — Vogliamo dare voce a chi rappresenta il 65% del totale degli occupati delle imprese italiane. Non siamo pro o contro il Governo, ma siamo quelli del Sì perché vogliamo continuare a creare sviluppo e lavoro e a portare il made in Italy nel mondo».
Scopo dell’adunata: dire al governo che servono politiche a sostegno del mondo produttivo. A partire dagli investimenti nelle infrastrutture materiali e immateriali necessarie a far muovere il Paese. «Per far girare l’economia servono infrastrutture adeguate. — sottolinea Marco Segatta, presidente dell’associazione degli artigiani del Trentino — Bisogna trovare delle risposte alle esigenze di mobilità del territorio». Completamento del traforo del Brennero, della Valdastico e realizzazione della Tav sono le priorità indicate dai rappresentanti locali.
«I lavori sono iniziati da tempo. Non si può pensare di mettere in discussione un’opera essenziale per l’Alto Adige», afferma il direttore dell’Apa, Thomas Pardeller, alludendo ai dubbi sollevati da alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle sulla realizzazione del tunnel che con i suoi 55 chilometri diventerà il collegamento ferroviario più lungo del mondo.
«Questa infrastruttura — aggiunge Pardeller — è fondamentale per garantire la circolazione delle merci dal Sud al Nord Europa. Se non venisse completata, a rimetterci non sarebbe solo la nostra economia, ma l’intero Made in Italy». L’asse autostradale ormai ha raggiunto il limite delle proprie capacità. Alleggerire il traffico su gomma consentirebbe di migliorare non solo la viabilità della zona, ma anche la qualità della vita dei residenti. Queste stesse ragioni spingono gli artigiani trentini e altoatesini a difendere anche la realizzazione della Torino-Lione, altro asse strategico per lo scambio merci in Europa.
«Quelli del sì», così si definiscono i piccoli imprenditori che si sono dati appuntamento a Milano, chiedono anche un abbassamento delle tasse, in modo che siano in linea con la media europea, e meno burocrazia. La flat tax al 15% per le partite Iva è solo il primo passo, dicono. « Da anni diciamo che con il sistema di tassazione vigente le microimprese non riescono ad andare avanti. Bisogna creare lavoro non dare mance», conclude Pardeller, in polemica con la proposta del reddito di cittadinanza tanto cara al ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio. «Siamo qui per spiegare le nostre esigenze di imprenditori e chiedere al governo di garantire investimenti per lo sviluppo. — spiega Segatta — Speriamo che il nostro grido d’allarme non rimanga inascoltato»