Autobrennero, i soci sposano la linea dura «Inaccettabile ridare gli utili»
Kompatscher: «La restituzione degli utili non è accettabile». In bilico la firma dell’accordo Fugatti: «È il caso di temporeggiare». Olivieri: prudenza nell’acquisto delle quote dei privati
TRENTO L’assemblea dei soci pubblici di Autobrennero ha dato mandato al presidente della Regione Kompatscher di continuare a trattare con il governo in tema di concessione: quello della restituzione degli utili di bilancio negli ultimi 4 anni è infatti un principio «che non può essere condiviso» afferma il presidente dell’autostrada Luigi Olivieri. Il presidente della Provincia di Trento Fugatti, sul piano più politico dice che si deve «temporeggiare». Da Verona il sindaco Sboarina sbotta: «Questo mondo va al contrario». In concreto partirà una lettera, sperando che si possano così evitare le vie legali. Se le posizioni non si riavvicineranno «non firmeremo l’accordo di cooperazione» afferma Kompatscher.
Nella delibera del Cipe di fine novembre viene indicato che gli utili dal 2014 a oggi devono essere versati allo Stato, perché la concessione il 30 aprile di quell’anno è scaduta. Si tratta di oltre 300 milioni di euro che in parte sono andati a dividendo per i soci pubblici. Il presidente della Provincia di Bolzano e della Regione Arno Kompatscher ha proposto ieri, nella riunione dei 16 soci pubblici, di tornare a trattare con i ministeri competenti sulla concessione A22, mantenendo ferme le richieste degli ultimi mesi: «Gli impegni presi nella seduta del Cipe del 28 novembre non trovano rispondenza nel successivo parere». I soci chiedono che venga aperto un tavolo tecnico in cui mettere in discussione quanto indicato da Cipe, «anche perché ci sono forti dubbi sulla bancabilità del piano economico e finanziario», sostiene il governatore. Dopo aver appreso dal Cipe la novità, Kompatscher aveva chiesto una norma «riparatrice» da inserire in Finanziaria, «per ottenere una partita di giro, lavorando sul piano politico». Ma contemporaneamente «abbiamo fatto tutti gli approfondimenti giuridici: la restituzione allo Stato degli utili non è accettabile» spiega. Le conseguenze sarebbero negative sul patrimonio societario e sui bilanci delle amministrazioni pubbliche. Le condizioni «ineludibili»: «Chiediamo di mantenere il piano trentennale di investimenti da 4,1 miliardi di euro, compresi gli 800 milioni per la viabilità dei territori». Per quanto riguarda la governance, i soci chiedono inoltre che venga «condivisa la scelta del presidente del comitato di indirizzo». Con un sistema secondo cui «senza il nostro consenso non si fa nulla». «Le nostre richieste erano già frutto di un compromesso — chiude Kompatscher — se non verranno accolte, non firmeremo l’accordo».
Quindi si andrebbe a gara, «e sarebbe il rischio minore — ragiona il governatore Trentino Maurizio Fugatti —. In ogni caso, visto che le condizioni cambiano continuamente, per noi è il caso di temporeggiare». Che significa? Che magari un possibile governo completamente di centrodestra potrebbe rendere più facile la vita? Fugatti non si sbilancia ulteriormente, ma ieri il leghista Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ha accennato alla possibilità il ritorno al voto, nel caso il governo perdesse il consenso.
I soci di Verona ieri non nascondevano l’irritazione. «Ci aspettavamo di venire a Trento a parlare del futuro della società e invece viene rimesso tutto in discussione: qui è a rischio la stabilità stessa dell’azienda. Ripartiamo di nuovo da zero?» si chiedeva Andrea Prando, vicepresidente della Camera di commercio di Verona. E il sindaco della città scaligera, Federico Sboarina, proseguiva: «Qui si vuole rompere l’equilibrio di un soggetto territoriale che funziona. Non è accettabile». I cosiddetti «soci del Sud» devono anche affrontare la questione della presenza in BrennerCorridor, la società pubblica in-house che, se tutto andasse per il verso giusto, dovrebbe gestire l’A22. Finora dentro ci sono solo Trento, Bolzano e Regione, ovvio che dovranno entrarci però anche gli altri enti pubblici, «sicuramente è un aspetto che dovremo rivedere» ha detto allora Sboarina.
Il presidente di Autobrennero, Luigi Olivieri, a fronte delle richieste dello Stato, ricorda che «A22 è un unicum, ha accantonato 650 milioni di euro per il Tunnel del Brennero». Che le intenzioni del governo siano di mettere mano a questo tesoretto? «In questo scenario, l’assemblea dei soci ha indicato la cda prudenza: l’acquisto delle quote dei privati, che valgono il 14%, deve avvenire solo quando il quadro sarà definito». La valutazione dovrebbe essere fra i 150 e i 200 milioni di euro: una spesa di questo tipo, se si dovessero restituire anche oltre 300 milioni di utili quadriennali, potrebbe influire non poco sul patrimonio netto di 770 milioni.