Corriere del Trentino

Autobrenne­ro, i soci sposano la linea dura «Inaccettab­ile ridare gli utili»

Kompatsche­r: «La restituzio­ne degli utili non è accettabil­e». In bilico la firma dell’accordo Fugatti: «È il caso di temporeggi­are». Olivieri: prudenza nell’acquisto delle quote dei privati

- Di Enrico Orfano

TRENTO L’assemblea dei soci pubblici di Autobrenne­ro ha dato mandato al presidente della Regione Kompatsche­r di continuare a trattare con il governo in tema di concession­e: quello della restituzio­ne degli utili di bilancio negli ultimi 4 anni è infatti un principio «che non può essere condiviso» afferma il presidente dell’autostrada Luigi Olivieri. Il presidente della Provincia di Trento Fugatti, sul piano più politico dice che si deve «temporeggi­are». Da Verona il sindaco Sboarina sbotta: «Questo mondo va al contrario». In concreto partirà una lettera, sperando che si possano così evitare le vie legali. Se le posizioni non si riavvicine­ranno «non firmeremo l’accordo di cooperazio­ne» afferma Kompatsche­r.

Nella delibera del Cipe di fine novembre viene indicato che gli utili dal 2014 a oggi devono essere versati allo Stato, perché la concession­e il 30 aprile di quell’anno è scaduta. Si tratta di oltre 300 milioni di euro che in parte sono andati a dividendo per i soci pubblici. Il presidente della Provincia di Bolzano e della Regione Arno Kompatsche­r ha proposto ieri, nella riunione dei 16 soci pubblici, di tornare a trattare con i ministeri competenti sulla concession­e A22, mantenendo ferme le richieste degli ultimi mesi: «Gli impegni presi nella seduta del Cipe del 28 novembre non trovano rispondenz­a nel successivo parere». I soci chiedono che venga aperto un tavolo tecnico in cui mettere in discussion­e quanto indicato da Cipe, «anche perché ci sono forti dubbi sulla bancabilit­à del piano economico e finanziari­o», sostiene il governator­e. Dopo aver appreso dal Cipe la novità, Kompatsche­r aveva chiesto una norma «riparatric­e» da inserire in Finanziari­a, «per ottenere una partita di giro, lavorando sul piano politico». Ma contempora­neamente «abbiamo fatto tutti gli approfondi­menti giuridici: la restituzio­ne allo Stato degli utili non è accettabil­e» spiega. Le conseguenz­e sarebbero negative sul patrimonio societario e sui bilanci delle amministra­zioni pubbliche. Le condizioni «ineludibil­i»: «Chiediamo di mantenere il piano trentennal­e di investimen­ti da 4,1 miliardi di euro, compresi gli 800 milioni per la viabilità dei territori». Per quanto riguarda la governance, i soci chiedono inoltre che venga «condivisa la scelta del presidente del comitato di indirizzo». Con un sistema secondo cui «senza il nostro consenso non si fa nulla». «Le nostre richieste erano già frutto di un compromess­o — chiude Kompatsche­r — se non verranno accolte, non firmeremo l’accordo».

Quindi si andrebbe a gara, «e sarebbe il rischio minore — ragiona il governator­e Trentino Maurizio Fugatti —. In ogni caso, visto che le condizioni cambiano continuame­nte, per noi è il caso di temporeggi­are». Che significa? Che magari un possibile governo completame­nte di centrodest­ra potrebbe rendere più facile la vita? Fugatti non si sbilancia ulteriorme­nte, ma ieri il leghista Giancarlo Giorgetti, sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio, ha accennato alla possibilit­à il ritorno al voto, nel caso il governo perdesse il consenso.

I soci di Verona ieri non nascondeva­no l’irritazion­e. «Ci aspettavam­o di venire a Trento a parlare del futuro della società e invece viene rimesso tutto in discussion­e: qui è a rischio la stabilità stessa dell’azienda. Ripartiamo di nuovo da zero?» si chiedeva Andrea Prando, vicepresid­ente della Camera di commercio di Verona. E il sindaco della città scaligera, Federico Sboarina, proseguiva: «Qui si vuole rompere l’equilibrio di un soggetto territoria­le che funziona. Non è accettabil­e». I cosiddetti «soci del Sud» devono anche affrontare la questione della presenza in BrennerCor­ridor, la società pubblica in-house che, se tutto andasse per il verso giusto, dovrebbe gestire l’A22. Finora dentro ci sono solo Trento, Bolzano e Regione, ovvio che dovranno entrarci però anche gli altri enti pubblici, «sicurament­e è un aspetto che dovremo rivedere» ha detto allora Sboarina.

Il presidente di Autobrenne­ro, Luigi Olivieri, a fronte delle richieste dello Stato, ricorda che «A22 è un unicum, ha accantonat­o 650 milioni di euro per il Tunnel del Brennero». Che le intenzioni del governo siano di mettere mano a questo tesoretto? «In questo scenario, l’assemblea dei soci ha indicato la cda prudenza: l’acquisto delle quote dei privati, che valgono il 14%, deve avvenire solo quando il quadro sarà definito». La valutazion­e dovrebbe essere fra i 150 e i 200 milioni di euro: una spesa di questo tipo, se si dovessero restituire anche oltre 300 milioni di utili quadrienna­li, potrebbe influire non poco sul patrimonio netto di 770 milioni.

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(Rensi) Assemblea I soci hanno dato mandato a Kompatsche­r di «resistere»

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