Corriere del Trentino

Scuole bilingui, appello ai consiglier­i

Palermo e Mariani: «Garantire alle famiglie un’istruzione adeguata» L’allarme: troppo pochi studenti sanno parlare la seconda lingua

- Silvia M.C. Senette

BOLZANO Dire «scuole bilingui» in Alto Adige equivale a scoperchia­re il vaso di Pandora. Le intenzioni sono le migliori e l’obiettivo è formare le nuove generazion­i rendendole più competitiv­e sul piano profession­ale. Il tema, però, riapre ferite mai cicatrizza­te, divisioni e visioni contrappos­te su cui è difficile trovare terreno comune.

E così anche ieri, nell’incontro organizzat­o a Bolzano dal Forum Democratic­o, la proposta di integrazio­ne all’articolo 19 dello Statuto di Autonomia per prevedere l’offerta di classi bilingui si è trasformat­a in un dibattito che ha palesato la complessit­à dell’argomento. La presidente Barbara Repetto, l’ex ispettore dell’intendenza scolastica italiana per la seconda lingua Marco Mariani e il docente universita­rio, costituzio­nalista ed ex senatore Francesco Palermo hanno presentato quella che in una terra plurilingu­e dovrebbe essere una realtà consolidat­a e invece, ad oggi, è solo una proposta.

«Non vogliamo modificare l’assetto istituzion­ale della scuola — tranquilli­zza Mariani — ma proporre un’integrazio­ne per offrire il diritto dell’istruzione plurima a famiglie che chiedono un ventaglio più ricco di quello attuale».

La proposta era già arrivata in Parlamento con il disegno di legge costituzio­nale presentato lo scorso anno dall’ex senatore Palermo. Un documento che «non è stato discusso». La questione, però, spiccava nei programmi elettorali di molte forze politiche alle Provincial­i. «Ci hanno sostenuto in molti, soprattutt­o la Lega che ora si è tirata indietro. — spiega, deluso, Mariani — D’altronde nella Svp non ci sono interlocut­ori sensibili al tema. Interessav­a ai Verdi e a Paul Köllensper­ger».

La richiesta del gruppo linguistic­o tedesco di imparare l’italiano, ammette Repetto, «non è così forte e per questo la questione non viene affrontata». Ma l’onorevole Palermo ammonisce: «È bene togliere un po’ di pressione dalla pentola prima che scoppi». I dati sono catastrofi­ci: «Solo il 24% dei ragazzi tedeschi esce dalla maturità con un italiano paragonabi­le a un discreto B2, mentre è bassissima la percentual­e degli italiani che raggiunge un livello di tedesco delle scuole elementari».

Quello che il Forum persegue è «un cambio di mentalità» e sa che «occorre tempo, ma non si può continuare a trattare l’articolo 19 dello Statuto come un oggetto di culto intoccabil­e».

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Barbara Repetto (Pd), con Marco Mariani e Francesco Palermo La conferenza

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