Multiutility, incubo appalti Esterno l’80% delle attività Lunedì sciopero nazionale
TRENTO Dopodomani, lunedì 17, in tutta Italia sciopereranno i lavoratori del settore energia: una norma contenuta nel Codice appalti potrebbe causare il licenziamento, a livello nazionale, addirittura di 150.000 persone, perché le multiutility sarebbero costrette a esternalizzare l’80% della propria attività. A Trento manifestazione dalle 9 davanti al Commissariato del Governo. Bolzano invece è più cauta: probabile che le province autonome non siano toccate da questi provvedimenti.
Filctem Cgil, Flaei e Femca Cisl e Uiltec, scrivono: «L’articolo 177, comma 1, del cosiddetto Codice degli appalti, che non trova alcun fondamento nella normativa europea, stabilisce che i titolari di concessioni già in essere al 18 di aprile 2016, che abbiano ricevuto l’affidamento “senza gara”, dovranno affidare una quota pari all’80% dei propri contratti relativi alle concessioni mediante procedura di evidenza pubblica, per il restante 20% potranno ricorrere a controllate/collegate. Se la norma dovesse applicarsi molte società (come E-Distri- buzione, Snam, A2a, Italgas, SET Distribuzione, Novareti) si trasformerebbero in un sol colpo in piccole società appaltatrici che, oltre alla perdita di posti di lavoro, dequalificherebbero servizi essenziali per la comunità, senza poter fare quegli investimenti necessari per modernizzare le infrastrutture energetiche. Questo comporterebbe una sicura conseguenza anche alle altre società facenti parte delle multiutility per ovvie ragioni. Si determinerebbe una polverizzazione del settore energetico a favore di terzi con conseguenze pesanti sui lavoratori. Utilitalia dichiara che il processo di esternalizzazione comporterebbe la perdita di circa 145.000/170.000 posti di lavoro nel breve periodo. Anche nel servizio idrico si rischia un blocco agli investimenti e una ricaduta sugli addetti del settore a seguito della modifica della Legge Galli del 1994 dalla riforma “Daga”».
In Trentino i lavoratori coinvolti sono circa 600. Non sono interessati quelli che lavorano nell’area produzione.