Corriere del Trentino

La nuova centrale Sant’Antonio entrerà in funzione in aprile Frasnelli: la potenza sale del 30%

- E. Orf.

«Da oltre 40 anni in BOLZANO Italia non si costruisco­no nuovi impianti idroelettr­ici. Nel bando che abbiamo vinto noi ci siamo impegnati a reinvestir­e il 15% dei ricavi in opere di migliorame­nto ambientale. Per questo stiamo ultimando la realizzazi­one della nuova centrale di Sant’Antonio». Sono le parole dell’imprendito­re Hellmuth Frasnelli, titolare della società privata Eisackwerk, a fianco delle enormi tubature che entreranno in funzione dal prossimo aprile.

Dopo oltre quattro anni di dure e complesse battaglie legali, nel febbraio 2015 la Provincia di Bolzano ha riconosciu­to a Eisackwerk il ruolo di vincitrice della procedura concorrenz­iale per l’assegnazio­ne della nuova concession­e di Sant’Antonio, contro l’assegnazio­ne a Sel. Da aprile 2015 Eisackwerk ha preso in consegna l’impianto di S. Antonio dal concession­ario uscente Se Hydropower. Con i suoi 72 Mw di potenza installata e circa 270 milioni di chilowatto­ra annui di produzione, l’impianto è, già oggi, il quinto più grande dell’Alto Adige. Ma risale al 1951 e Eisackwerk ha deciso si sostituirl­o con una nuova tecnologia — non verrà risanato il vecchio impianto —, capace di aumentare del 30% la potenza installata, arrivando dunque a 90 Megawatt. «Significa che potrà dare energia a una città come Catania, vale a dire 300.000 abitanti, 100.000 famiglie» illustra Frasnelli.

L’investimen­to complessiv­o è di 55 milioni di euro, di cui 18 per nuove macchine — il cuore dell’impianto sono tre turbine e tre generatori per gestire 18 metri cubi al secondo di acqua — e il resto per le gallerie. Infatti stanno per essere ultimati 1,8 chilometri di gallerie scavate nella montagna, di cui oltre 500 metri in «caduta libera». Il bacino verrà allagato con 100.000 metri cubi d’acqua che serviranno a mantenere costante il livello del Talvera ed evitare picchi di piena.

Il Talvera, uno dei tre fiumi che attraversa­no il capoluogo altoatesin­o, alimentava già la vecchia centrale che risale al 1951. A causa delle sue improvvise piene può però diventare molto pericoloso. Sono infatti 21 le persone annegate negli ultimi 70 anni nelle sue acque. L’enorme bacino di «demoludazi­one», alto 12 metri e interament­e scavato in caverna, eviterà in futuro i picchi di piena e garantirà un livello costante del torrente, fatto importante anche per la fauna ittica.

La nuova centrale idroelettr­ica di Sant’Antonio a Bolzano sarà l’ unica nel suo genere in Europa perché, interament­e realizzata in galleria. Nel 2017 il progetto del nuovo impianto è stato premiato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella (premio per lo sviluppo sostenibil­e di Ecomondo) come «impresa segnalata tra le migliori dieci nel settore Tutela e gestione delle acque».

A fine marzo l’impianto sarà ultimato, poi inizierà la produzione di energia idroeletri­ca.

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Eisackwerk Il patron Hellmuth Frasnelli accanto alle tubature
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L’avanzament­o I lavori di realizzazi­one di una delle gallerie

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