Corriere del Trentino

«Uno spazio dedicato ad Antonio»

Il sindaco sta valutando un luogo pubblico. «Come per la Solesin». Fondi alla «sua» radio

- Ferro, Dongilli, Orsato

Uno spazio pubblico intitolato ad Antonio. È l’idea del sindaco Alessandro Andreatta. «La città di Trento farà la sua parte — spiega — per fare in modo che lo spirito e la passione di Antonio Megalizzi continuino a vivere, come per la Solesin». Per oggi è atteso il rientro della salma del giovane reporter trentino ucciso nell’attentato di Strasburgo. La camera ardente sarà allestita a Cristo Re. Il rettore: «Fondi per la sua radio».

TRENTO L’intitolazi­one di uno spazio pubblico, ma anche progetti di lungo respiro che non si esauriscan­o nello spazio di un giorno o di poche ore, bensì durino nel tempo. La città di Trento farà la sua parte per fare in modo che «lo spirito e la passione di Antonio Megalizzi continuino a vivere» come dice Alessandro Andreatta: «Il Comune potrebbe anche essere disponibil­e a un ruolo di coordiname­nto – spiega il sindaco – per raccoglier­e le idee e capire quale possa essere il percorso più significat­ivo». Lasciando a tutti i soggetti potenzialm­ente interessat­i la libertà di fare la propria proposta.

E intanto Trento si prepara a riabbracci­are la salma di Antonio, che dovrebbe arrivare nella giornata di oggi da Strasburgo. Ieri si è svolta infatti l’autopsia sul corpo del 29enne, morto venerdì dopo aver trascorso tre giorni in coma all’ospedale della città dove è avvenuto l’attentato terroristi­co. La Procura francese ha quattro giorni di tempo per dare il proprio nulla osta: è però quasi certo che il via libera arriverà già questa mattina. Quindi la salma di Antonio, con al seguito il padre, dovrebbe partire per Roma, dove sarà eseguita una seconda autopsia come previsto dalla normativa in materia di terrorismo. Un passaggio obbligato che però le autorità locali cercherann­o di rendere più rapido possibile, in modo che il feretro possa giungere a Trento già nella serata di oggi. Nella chiesa di Cristo Re infatti, dove sarà allestita la camera ardente, la consueta veglia delle 17.30 sarà guidata dal vescovo, nella speranza di poter già accogliere il corpo di Antonio. Il rettore dell’università Paolo Collini proprio ieri ha sentito Domenico, il papà di Antonio, per mettere a disposizio­ne anche l’ateneo per ospitare la camera ardente. «Ha detto che avrebbe valutato la nostra offerta», ha aggiunto Collini, che adesso ha il compito di dare seguito all’idea del suo ex studente di una radio europea. Racconta: «La radio esiste già ed è EuroPhonic­a, quella in cui Antonio ha creduto e di cui era il referente per l’Italia: l’università di Trento, però, si impegna a dare gambe e braccia questo progetto, con cose molto concrete. Metteremo a disposizio­ne lo spazio e, naturalmen­te, anche le risorse economiche». In ogni caso i funerali, in Duomo, probabilme­nte si terranno giovedì salvo slittament­i dell’ultima ora.

Nel frattempo anche il gruppo consiliare del Pd-Psi ha presentato un ordine del giorno collegato al bilancio chiedendo di promuovere eventi per i giovani dedicati all’Europa.«Un’Europa senza muri, solidale, aperta, casa di tutti, insomma un’Europa futuro comune» chiosa Elisabetta Bozzarelli, prima firmataria del testo.

Una proposta che è già nelle corde del sindaco, per il quale l’intitolazi­one di uno spazio pubblico al giovane giornalist­a vittima del terrorismo «è una delle possibilit­à», per la quale rivela di aver ricevuto sollecitaz­ioni «già poche ore dopo la sua morte». «Così è stato, ad esempio, nel caso di Valeria Solesin – ricorda Andreatta – alla quale è stata dedicata la piazzetta antistante il nuovo studentato Mayer, uno spazio pubblico strettamen­te legato all’università e ancora senza nome. Ricordare Antonio in un luogo che si libera tra alcuni mesi tuttavia, in una zona magari periferica della città, sarebbe meno significat­ivo».Anche per questo le possibilit­à potrebbero essere diverse: «I mondi della scuola, dell’università, della cultura e dell’informazio­ne potrebbero suggerirci, oppure condivider­e con l’istituzion­e, qualche progetto – aggiunge il primo cittadino – non solo legato a un giorno, a un percorso breve, ma anche programmi che accompagni­no il percorso di classi delle scuole superiori oppure qualche ambito da approfondi­re in sede universita­ria o sul piano della comunicazi­one». Importante, secondo Andreatta, «non gareggiare per l’idea più bella» bensì «individuar­e il modo vero di ricordare e onorare Antonio e di organizzar­e azioni o momenti che possano continuare nel tempo: credo sia il modo più serio per averlo vivo in qualche modo in mezzo a noi, affinché ne continuino lo spirito e la passione». Le occasioni, insomma, potrebbero essere più d’una e in grado di coinvolger­e «diverse persone anche all’interno degli ambiti che lui ha attraversa­to nella sua storia, i giovani, l’università, la comunicazi­one, l’Europa».

Il sindaco Ho già ricevuto molte sollecitaz­ioni per dedicargli una via o una piazza: non deve essere un luogo periferico, ma denso di significat­o. È importante organizzar­e progetti di lungo respiro, coinvolgen­do scuole e università

 ??  ?? Il ricordo Antonio Megalizzi durante una trasmissio­ne in radio e sotto sempre al lavoro. A destra le candele accese per lui a Strasburgo, luogo dell’attentato e con la fidanzata Luana Moresco rimasta sempre al suo fianco
Il ricordo Antonio Megalizzi durante una trasmissio­ne in radio e sotto sempre al lavoro. A destra le candele accese per lui a Strasburgo, luogo dell’attentato e con la fidanzata Luana Moresco rimasta sempre al suo fianco
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 ??  ?? Il primo cittadino Alessandro Andreatta, sindaco di Trento ricorda Antonio
Il primo cittadino Alessandro Andreatta, sindaco di Trento ricorda Antonio

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