Corriere del Trentino

Kaswalder apre «Patt ok, ma prima il mea culpa»

Pd, cominciano i preparativ­i per il congresso: anche Frassoni e Filosi tra i papabili

- Di T. Scarpetta

TRENTO Walter Kaswalder ha ancora il dente avvelenato con gli ex colleghi del Patt e non lo nasconde. Quando, però, passa dal piano personale a quello politico, lascia la porta aperta a un avviciname­nto delle Stelle alpine all’orbita del centrodest­ra. «Ben venga» dice e subito dopo aggiunge: «Ma serve onestà».

Il travagliat­o processo che portò l’ex presidente del Patt ad essere espulso dal suo stesso partito è noto. Si cominciò con l’insofferen­za per le ripetute prese di distanza dall’azione della propria maggioranz­a, si finì con una specie di processo interno in cui l’accusa più pesante era quella di aver spintonato l’allora assessore del Patt Michele Dallapicco­la. Kaswalder non si perse d’animo, fondò Autonomist­i popolari e con 2.010 voti rientrò in consiglio, nuovamente dalla parte dei vincitori. Ora che Ugo Rossi ha annunciato il sostegno da parte del Patt alla maggioranz­a regionale — coerenteme­nte all’alleanza con la Svp — e che nei corridoi si mormora di un possibile riposizion­amento del Patt nell’orbita del centrodest­ra, Kaswalder esprime le sue perplessit­à, ma non pone veti.

«La mia espulsione, compresa la lettera firmata da tutti i consiglier­i, è stata qualcosa di indecente. Ma non solo: ricordo bene quando Rossi mi invitava a iscrivermi alla Lega». Il punto, però, per l’attuale presidente del consiglio provincial­e è un altro, politico. «Quando criticavo il Patt perché sosteneva la teoria del gender mi richiamavo allo statuto del partito, ai suoi valori, che non possono essere superati da un accordo politico. Allora io dico, se c’è un riavvicina­mento ben venga, ma serve onestà. I motivi devono essere politici e quindi devono prima dire di essersi sbagliati. La politica, si sa, è l’arte del possibile. Vedremo al congresso. Quello sarà il momento in cui si capirà se il Patt ha cambiato linea».

Intanto, i democratic­i sono alle prese con i preparativ­i per il congresso del 3 marzo in un clima piuttosto dimesso. Ieri era previsto coordiname­nto. All’ordine del giorno nessuna questione politica, solo capire con quali regole prepararsi alle doppie primarie, quelle nazionali e quelle provincial­i. La campagna nazionale dovrebbe impegnare gennaio, quella locale febbraio. I candidati segretario saranno liberi di indicare la propria adesione a una proposta nazionale, oppure di dichiarars­i indipenden­ti. Tra i nomi che circolano, oltre a quello di Luca Zeni, ci sono quelli di Cristina Frassoni e di Luca Filosi. In assenza di un dibattito, però, sono solo nomi.

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Presidente Maurizio Fugatti e Walter Kaswalder (Rensi)

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