Corriere del Trentino

«Digito ergo sum, una tesi brillante» Cavaleri ricorda la prima laurea: «Parlavamo spesso del Trentino»

- Davide Orsato

«È tempo che anche la sfera dei diritti si evolva, che si avvicini non solo al cittadino ma anche al navigante, che si renda accessibil­e attraverso un clic, come un acquisto online, come l’espression­e di un pensiero o come l’immissione di un dato generico». Motivo per cui non è tanto assurdo prendere in consideraz­ione «un modo di legiferare che passi dai social network e dai blog, procedere a un esposto utilizzand­o una mail». Correva l’anno 2015: mancava qualche mese, ancora al grande dibattito sulle fake news, sulle campagne elettorali «eterodiret­te» dalla propaganda estera, fenomeni di cui si parla oggi nei corsi di laurea di Scienze della comunicazi­one. Uno studente scriveva nella tesi, scoglio finale del suo percorso triennale di studio, queste parole. Antonio Megalizzi, l’unica vittima italiana dell’attentato di Strasburgo, aveva scelta Diritto dell’informazio­ne come materia per la discussion­e, avvenuta nell’aprile del 2015. Ieri, il rettore Nicola Sartor, all’ultimo impegno ufficiale dell’ateneo, l’ha ricordato come «un nostro studente, un giovane profession­ista che aveva fatto palestra nelle radio universita­rie».

Megalizzi tornò a Verona proprio nel 2017, in occasione del festival europeo delle web-radio organizzat­o al Polo Zanotto.Tre anni in un posto come un’università equivalgon­o a un eone. Ma tra i docenti di Scienze della Comunicazi­one c’è ancora chi si ricorda benissimo di Megalizzi, trentino trasferito­si a Verona per studi prima di ritornare nella sua città d’origine. È il relatore della tesi di laurea, l’avvocato Mattia Cavaleri, docente di Diritto della comunicazi­one.

Professore, si ricorda della discussion­e?

«Ricordo che andò molto bene. Purtroppo non il voto, ma fu sicurament­e molto brillante. La tesi, del resto, era molto interessan­te».

Come si intitolava?

«“Digitum ergo sum: limiti e diritti della democrazia sul web”. Il corso di Diritto dell’informazio­ne verte ancora sui canali tradiziona­li, come la television­e e la carta stampata, dato che la maggior parte delle leggi specifiche si concentran­o su di essi. Durante il semestre si è parlato anche delle problemati­che relative ai contenuti online. Antonio ha scelto di concentrar­si su questi».

Per quanto ha avuto occasione di vederlo, che tipo di studente era Megalizzi?

«Era una persona per bene. Ne ho un ricordo soprattutt­o umano, di un ragazzo vivace, curioso e pieno di idee, ma che aveva anche un certo modo di porsi molto rispettoso nei confronti degli altri».

Tesi a parte, avete avuto modo di parlare anche di qualcos’altro?

«Dato che lui era del Trentino, una zona che frequento molto, abbiamo parlato dei posti che conoscevam­o. Ho appreso anche della sua passione per la radio. L’estate successiva alla laurea l’ho sentito mentre interveniv­a a Radio 2, per un programma estivo. A pochi mesi dal titolo aveva già trovato modo di inserirsi nell’ambiente».

Come ha appreso la notizia?

«Dai notiziari, e mi è dispiaciut­o moltissimo. Appena ho sentito il nome e la provenienz­a ho capito che era lui».

Brillante

«Fu una discussion­e positiva. Era vivace, pieno di idee e molto rispettoso»

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy