Corriere del Trentino

Natale, l’albero è normanno Soppiantat­o l’abete rosso

- di Linda Pisani

TRENTO Il mercato degli alberi di Natale non conosce crisi. Che siano veri o sintetici a questa tradizione nessuno rinuncia. E anzi, le richieste iniziano sempre prima. «Abbiamo chiesto al Comune di poter vendere gli alberi di Natale dal 7 al 20 dicembre — spiega Leonardo, vivaista che da oltre 30 anni vende in zona San Pio X — Fino all’anno scorso iniziavamo qualche giorno dopo, ma ci siamo accorti che l’albero di Natale i trentini lo fanno sempre prima. Difficile vedere la corsa dell’ultimo minuto, oramai sono poche le persone che comprano l’albero a pochi giorni da Natale. Trent’anni fa invece, si vendeva fino al 24 dicembre». Quest’anno i più richiesti sono gli abeti normanni, folti, dagli aghi doppi e che non cadono; gettonati anche gli abeti argentati, con aghi meno folti ma che rilasciano un gradevole profumo in casa. I prezzi? Vanno dai 20 ai 50-60 euro a seconda della misura. «Pochissime le persone che ci chiedono l’abete rosso, il classico albero di Natale di qualche anno fa, meno bello degli altri e con l’inconvenie­nte che perde gli aghi».

A confermare le tendenze anche i due venditori di piazza Dante, Amantha e Lino Moser, storici venditori di questa zona. «Si vende bene — confermano entrambi — soprattutt­o gli abeti normanni. Ce li chiedono di media grandezza, non superiore ai due metri». Gettonato anche il mercato del vischio anche se «ad Arco ne vendo molto di più» specifica Amantha. Anche da Nadalini le vendite proseguono bene e in linea con lo scorso anno. «Tagliati o in vaso, di media grandezza o grandi, dipende — dice il titolare — C’è una richiesta ampia e trasversal­e che cerchiamo di soddisfare con la nostra produzione. In genere chi chiede un albero grande è per poi piantarlo in giardino». Gli alberi che si trovano in commercio arrivano tutti da vivai: Nadalini per lo più li produce in proprio, gli altri arrivano tutti da Madrano e dall’Altopiano di Pinè. «Ci vogliono quasi 8 anni per un abete bianco di un metro e mezzo — specifica Leonardo —, 10 anni per un normanno. È un continuo piantare da un anno all’altro per avere una produzione continua». Tutti confermano che le richieste di diverse persone sono state di poter acquistare la cima degli alberi abbattuti dalla tromba d’aria che ha colpito il Trentino qualche settimana fa. «Impossibil­e — dicono tutti — per una questione di costi che sarebbero ben superiori, di qualità perché comunque sono piante che hanno subito dei danni». «Anche se sono piccoli — prosegue Leonardo — quelli che vendiamo sono alberi veri e propri. Nessuna cima tagliata».

I consigli per averne cura è quello di bagnarlo perché l’albero anche se è reciso ha bisogno d’acqua. «Noi — dicono da Nadalini — vendiamo anche dei piedistall­i con un piccolo serbatoio in modo che la pianta possa idratarsi. Comunque sono abeti che subiscono uno sbalzo termino notevole dai meno 10 gradi della notte, quando sono in vendita, ai 20 gradi costanti in appartamen­to, se sono recisi poi si buttano, ma se hanno radici bisogna averne cura». Nessun problema invece per chi decide di acquistare un albero sintetico. «Li abbiamo quasi terminati — dicono da Bortolotti Garden Home — Grandi, medi, piccoli le richieste sono sempre varie. Le tendenze le vediamo soprattutt­o negli addobbi che quest’anno vanno sul rosa, blu o marrone. Chi arriva per l’acquisto all’ultimo minuto in genere chiede l’albero piccolo e già addobbato. Poi lo mette via così com’è, così l’anno prossimo se lo trova bello già pronto».

I venditori In tanti ci chiedono le cime abbattute dal maltempo Ma costerebbe­ro di più Il vivaista Ci vogliono 8 anni per un abete bianco di un metro e mezzo. I costi? Dai 20 ai 60 euro

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 ?? (Foto Rensi) ?? Simbolo I trentini amano addobbare l’albero di Natale con largo anticipo. A destra e sopra alcuni alberi in vendita. In alto, a destra, l’albero di piazza Duomo
(Foto Rensi) Simbolo I trentini amano addobbare l’albero di Natale con largo anticipo. A destra e sopra alcuni alberi in vendita. In alto, a destra, l’albero di piazza Duomo

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