Corriere del Trentino

Veicoli militari, Iveco al ministero Senza gli ordini futuro incerto

- E. Orf.

C’è una commessa per 201 Vbm (veicolo blindato medio), destinata alla Difesa italiana, che da tempo è bloccata. La Iveco Defence di Bolzano per questo motivo è in sofferenza, ancor di più se si tiene conto che da anni l’azienda applica la cassa integrazio­ne ordinaria, ormai agli sgoccioli. Ieri si è svolto un incontro al ministero dello Sviluppo economico in cui la commessa è stata confermata, anche se sarà «rimodulata». I sindacati leggono l’incontro con sfumature diverse. Se le promesse non saranno mantenute i 750 lavoratori inizierann­o a protestare.

Claudio Voltolini della Fim Cisl fa il punto della situazione: il tavolo di ieri ha riguardato 850 addetti, di cui 750 a Bolzano e il resto a Vittorio Veneto e Piacenza, con un indotto complessiv­o di 600 lavoratori. Dal 2015 Iveco ha aperto la cassa integrazio­ne ordinaria: in media 450 dipendenti bolzanini stanno a casa 10 giorni al mese. Seguendo questo regime, per il prossimo autunno l’ammortizza­tore sociale andrà ad esaurirsi: se la situazione non cambierà a quel punto si presenterà un problema di esuberi. In primis l’azienda guarda allo sblocco di una tranche di 30 Vbm, che darebbe lavoro per i prossimi due anni, tenendo conto che questo tipo di mezzi militari copre il 60% della capacità produttiva.

La Cisl fa notare che dal momento del lancio al completame­nto del modello, passano 14 mesi: «Anche uno sblocco in tempi brevi comportere­bbe un esauriment­o dell’uso degli ammortizza­tori solo dopo 12 mesi». «Ministero dello Sviluppo economico e Difesa assicurano che c’è un accordo e non uno stop all’investimen­to — prosegue la Fim nazionale — Le quantità vengono confermate, anche se si andrà verso una rimodulazi­one tecnica in fase di definizion­e del decreto prima della sua approvazio­ne. La convenzion­e fra i due ministeri è attesa nei primi due mesi del 2019» sostiene Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim Cisl. La vigilanza sarà alta, «altrimenti saremo costretti a iniziative di pro- testa» aggiunge.

La Fiom Cgil, con Michele de Palma (nazionale) e da Bolzano Fabio Parrichini e Antonio Briamonte, dicono: «Incontro utile, ma alla richiesta di fissarne uno ulteriore di verifica, il Mise ha risposto che non vi è la necessità». «L’eventuale sblocco della commessa prevedereb­be la totale rioccupazi­one nel 2020. Chiediamo certezze». La Uilm, con il segretario nazionale Gianluca Ficco, avverte: «Se il governo non sblocca le commesse è a rischio lo stabilimen­to Iveco di Bolzano». Manca il decreto interminis­teriale, il Mise rassicura, ma occorre «fare in fretta». «Se perdessimo il grande patrimonio di competenze per lungaggini burocratic­he, avremmo centinaia di esuberi e saremmo costretti a importare quello che siamo in grado di produrre e spesso esportare in tutto il mondo».

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