Corriere del Trentino

Coltivare l’orto d’inverno: cavolo, radicchio e cicoria

- Di Martha Canestrini angolodeig­iardini@gmail.com

Novembre, quest’anno, è stato un mese particolar­mente mite, i radicchi o la cicoria chiamata «Pan di zucchero», i porri, le insalate asiatiche, la valerianel­la, il cavolo nero, i broccoli, il crescione, i cavoli cappucci e i cavolini di Bruxelles hanno continuato a prosperare allegramen­te. Sono tutte verdure che gli ortolani definiscon­o «invernali». Le prime gelate ne hanno rallentata la crescita, ma sono rimaste intemerate. Resistono a temperatur­e fino a meno sette gradi. Nonostante il gelo, in un orto ben programmat­o, si possono raccoglier­e fino a esauriment­o. Basta ripararle in tempo con un telo, di quelli che usiamo anche in primavera per proteggere le piante più delicate. Dobbiamo solo ricordare di piantarle o seminarle per tempo.

A chi piacciono gli spinaci - che non semino mai, forse per l’insistenza materna per farmeli mangiare a tutti i costi: si seminano alla fine di agosto. Poi crescono molto lentamente. Il gelo le rende più aromatiche e dolci, se restano sotto terra, il sapore migliora. Per scavarle senza troppe difficoltà, vanno coperte in novembre con un alto strato di fieno. Ciò vale anche per la scorzonera: le radici piccole sono le migliori. Se ingrossano troppo, diventano cave e legnose. Il radicchio, la varietà tardiva «Radicchio rosso di Chioggia», lo semino a fine luglio, resiste bene al freddo e forma una palla di foglie rosso-bianche, compatta e croccante. Quando le piantine sono piccole, devo solo fare attenzione a trapiantar­le ad almeno trenta centimetri fra una piantina e l’altra: sistemarle troppo vicine è un errore che faccio spesso. Il «Pan di zucchero», cicoria verdissima con grandi foglie leggerment­e amarognole, raccolte a cilindro compatto, si semina dalla metà di luglio, in semenzaio o in vasetti; dopo tre settimane si trapianta. Cresce veloce. Oppure acquisto le piantine (si trovano facilmente in vendita) ma solo se sono coltivate biologicam­ente. Quelle convenzion­ali sono trattate con ormoni: per mantenerle piccole sul bancone.

Bene riescono anche le insalate «asiatiche», da seminare presto, agli inizi di settembre; alla bisogna, si trapiantan­o. Si possono mangiare sia crude, sia saltate in padella. Pure la valerianel­la si semina in settembre, la sua crescita è rapida. Se invece vien seminata a metà ottobre, si raccoglie fino a marzo. I cavoli tardivi, piantati a fine giugno, hanno bisogno di terreno ben concimato e umidità leggera e costante. Si aiutano anche con un macerato di letame, preparato in un secchio, diluito uno a dieci, versato in prossimità delle radici una volta ogni quindici giorni, ma solo fino a settembre.

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