Collini rilancia «Dedichiamogli un luogo»
Collini tende la mano ad Andreatta. E annuncia l’iniziativa «parole e note»
TRENTO Le voci dei giovani, ma anche del mondo dell’università e della cultura, si uniscono per promuovere le possibili iniziative in ricordo di Antonio Megalizzi, lanciate dal sindaco di Trento Alessandro Andreatta (Corriere del Trentino di ieri).
«Sarebbe bello se potessimo collegare la volontà della città di commemorare un proprio cittadino a un luogo, che però sia anche degli studenti e dell’università in cui Antonio potrebbe aver vissuto» sostiene il rettore Paolo Collini, mentre il presidente del consiglio degli studenti Federico Crotti preferirebbe «un progetto sul giornalismo e l’Europa, più fattivo rispetto all’intitolazione di uno spazio pubblico». Questa, infatti, è una delle possibilità invocate dal sindaco per tenere viva la memoria e lo spirito del giovane ucciso martedì a Strasburgo. Ma il primo cittadino non scarta nemmeno l’ipotesi di mettere in campo, insieme a più soggetti, progetti di lungo respiro che non si esauriscano nello spazio di un giorno o di poche ore. In questo senso Crotti rilancia l’idea di «pensare a un’iniziativa che ruoti attorno al giornalismo e all’Europa, il disegno forse più coerente con quelle che erano le idee di Antonio e anche le suggestioni avanzate dal sindaco». I contorni di un tale proposito, ovviamente, sono ancora sfumati, «ma sarebbe bello che a prendersene carico fossero gli studenti, anche quelli Erasmus, mi sembrerebbe la cosa migliore per ricordare Antonio, sarebbe più fattiva e meno simbolica rispetto all’intitolazione di uno spazio pubblico».
Plaude a quest’ultima possibilità, invece, l’architetto Michelangelo Lupo, profondo conoscitore della dimensione cittadina: «Mi sembra un suggerimento validissimo e lodevole — commenta —. Certo, rinominare vie o piazze con nominativi diversi è sempre strano. Concordo con il sindaco, tuttavia, nel considerare poco significativa la scelta di un luogo magari periferico, che si dovesse liberare nel tempo. Anche un parco o un giardino potrebbero essere una buona opportunità. Al di là di questo, tuttavia, credo che pure dei corsi o delle progettualità legate al giornalismo e al valore della professione potrebbero avere un valore».
«In questi momenti ognuno vorrebbe fare, ricordare, proporre — avverte Collini — ma le cose vanno concordate con la famiglia di Antonio, che prima di tutto deve apprezzare la proposta. Penso poi possa essere molto più fertile una riflessione sulle diverse possibilità a mente fredda». Invita a procedere coi piedi di piombo, dunque, il rettore, che già si era impegnato a mettere a disposizione di Europhonica, la radio europea di cui Megalizzi era referente italiano, spazi e risorse. Inoltre ieri ha scritto alla comunità universitaria annunciando di aver inaugurato uno spazio sul sito di ateneo dove raccogliere i messaggi di chiunque volesse dedicare un pensiero ad Antonio, al quale sarà poi dedicato il concerto di Natale che la corale polifonica e l’orchestra UniTrento offriranno alla città domani alle 21 nella chiesa di Santa Maria Maggiore. «Io e Andreatta condividiamo il dispiacere per aver perso un membro della nostra comunità, l’università nel mio caso, la città nel suo — aggiunge il rettore — sarebbe bello poter individuare in questo senso un luogo che le unisca entrambe». «La città del concilio, dove l’Europa si è divisa per motivi religiosi cinque secoli fa — riflette infine il direttore del Muse Michele Lanzinger — potrebbe diventare il luogo in cui l’Europa si ritrova per condividere nuove e importanti visioni di futuro».
Crotti Meglio dedicargli un progetto sul giornalismo e l’Europa
Lupo
No a un sito periferico Adatto anche un parco o un giardino