Sfollati dopo l’incendio Sette famiglie all’Itea
Diverse persone ancora ospitate al convento delle Laste. Due appartamenti dal Crosina
Dopo il furioso incendio di via Maccani, molte persone sono rimaste senza casa. Sette famiglie sono state inserite in alloggi Itea.
TRENTO Molti, tra le fiamme, hanno perso tutto: i ricordi di una vita, il lavoro, la casa. L’incendio che nella notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre ha distrutto l’intero ultimo piano dell’edificio di via Maccani che ospita l’ex Lidl ha lasciato senza un’abitazione 40 persone, 14 nuclei familiari per i quali il Comune ha trovato ora una soluzione: la speranza è di farli entrare in un nuovo appartamento entro la metà di gennaio.
Subito dopo il tragico evento l’amministrazione comunale aveva aperto, infatti, una procedura d’urgenza con Itea per individuare degli alloggi da mettere a disposizione degli sfollati, che già nel martedì successivo all’incendio erano stati convocati negli uffici del Servizio casa: «Sette alloggi pubblici saranno destinati ad altrettante famiglie che si sono ritrovate senza casa e prive di una rete parentale o amicale in grado di dare loro supporto nella ricerca di una nuova abitazione» fa sapere la vice-sindaca di Trento con delega per le politiche sociali, familiari, abitative e per i giovani Mariachiara Franzoia. Alcune di queste persone, nel frattempo, sono ospitate gratuitamente al convento delle Laste. La speranza è che gli appartamenti Itea siano disponibili entro la metà di gennaio. «A seconda dell’Icef e della condizione familiare dei nuclei — spiega Franzoia — negli alloggi si potrà rimanere per un periodo di tre anni con la possibilità di rinnovo per ulteriori due oppure per diciotto mesi». Altre due famiglie sono state indirizzate, dopo una valutazione della loro situazione economica e patrimoniale, alla Fondazione Crosina Sartori Cloch, che ha messo a disposizione due appartamenti. Cinque famiglie, invece, sono già riuscite a trovare una soluzione autonomamente. I vigili del fuoco avevano dovuto lavorare tutta la notte per domare le fiamme che erano divampate in via Maccani verso mezzanotte, ci sono volute sette ore e mezza per spegnere tutti i focolai: l’intero ultimo piano, dove trovavano spazio quattro appartamenti e sette uffici tecnici, era stato distrutto, mentre altre 15 abitazioni erano state danneggiate dall’acqua e dal fumo.
Il dramma
Un intero piano dell’edificio è andato distrutto, insieme ad appartamenti e uffici