Corriere del Trentino

Antonio, l’ultimo viaggio Il papà e Luana: siamo distrutti

Il feretro è stato accolto dal Capo dello stato. Nella notte l’arrivo a Trento Oggi apre la camera ardente. Domani i funerali, attesi Mattarella e Conte

- Dafne Roat Margherita Montanari

TRENTO L’hanno atteso per ore stretti in un abbraccio silenzioso. Il gelo non li ha scalfiti. Alcuni di loro sono andati via dopo una breve preghiera davanti alla foto di Antonio appoggiata su un piccolo altare allestito nella chiesa. Accanto una rosa e una candela. Altri amici e cittadini sono arrivati in serata, alla spicciolat­a. C’è un via vai continuo nella chiesa parrocchia­le di Cristo Re. La comunità ha voluto esserci per abbracciar­e simbolicam­ente il giovane reporter, europeo nel cuore, quel ragazzo entusiasta che amava il giornalism­o, e accoglierl­o dopo il suo ultimo viaggio.

Antonio Megalizzi è tornato a casa. Il feretro del giovane reporter radiofonic­o, ucciso nell’attentato di martedì scorso a Strasburgo con un colpo di pistola alla nuca, è arrivato a Trento la scorsa notte, dopo un viaggio con l’aereo di Stato e una lunga tappa a Roma. Ad aspettarlo c’era il vescovo Lauro Tisi. Accanto ad Antonio, anche ieri nel suo ultimo viaggio, come in questi lunghissim­i giorni di dolore e attesa, c’erano il papà Domenico e la fidanzata Luana. Un dolore composto e silenzioso, il loro. Due anime spezzate, chiuse nella loro immensa sofferenza. La mamma Annamaria e la sorella Federica sono già a Trento, protette dall’affetto della comunità parrocchia­le.

Sono le 16, trascorse da pochi minuti, quando l’aereo di Stato, l’Airbus A319, atterra all’aeroporto di Ciampino. È il capo Sergio Mattarella ad accogliere Domenico e Luana, abbracciat­i l’uno all’altro. A passo lento si dirigono verso il feretro coperto dalla bandiera italiana. Un momento di silenzio, un leggero inchino, poi il capo dello Stato fa un passo indietro, in segno di rispetto e si unisce al presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, e al ministro per i i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, rimasti indietro. Domenico e Luana aspettano la benedizion­e del cappellano militare, che sfiora, con tocco leggero, il feretro avvolto nel tricolore. Hanno gli occhi gonfi e i volti segnati.

Poi il corpo di Antonio viene portato al Policlinic­o Gemelli dove sono stati effettuati l’ispezione cadaverica e gli ultimi accertamen­ti chiesti dalla pm di Roma Tiziana Cutugni, che ha aperto un fascicolo sull’attentato. In Francia è stata già effettuata una prima autopsia, ma, come accade sempre in questi casi, anche l’Italia ha aperto un’inchiesta. Inizia la lunga attesa. Il feretro di Antonio, con l’assistenza dell’unità di crisi della Farnesina, sarebbe dovuto ripartire da Roma alle 19. Ma la partenza slitta minuto dopo minuto. Alle 19.50 si diffonde la notizia che la salma di Antonio ha lasciato il Policlinic­o. Ma solo alcune ore dopo l’Airbus decolla. Sono le 22.02. A Verona, al Valerio Catullo, intanto c’è la polizia stradale di Trento insieme al dirigente Giansante Tognarelli ad attendere Antonio e i suoi familiari, che sono stati scortati fino a Trento da una pattuglia della stradale dove nella chiesa di Cristo Re, nel quartiere dove il giovane reporter è cresciuto. Antonio, diventato il simbolo dell’Europa, ucciso dal terrorismo, dall’«odio di sedicenti islamici» ha detto Mattarella. «Sono distrutti dal dolore e molto scossi, fanno fatica a parlare» ha spiegato il presidente Maurizio Fugatti che ieri a Roma ha incontrato

Fugatti

Sono distrutti e molto scossi, fanno fatica a parlare. Li ho incontrati brevemente per porgere le condoglian­ze da parte nostra e di tutti i trentini

brevemente Domenico e Luana per porgere le condoglian­ze e portare l’abbraccio della Provincia e di tutti i trentini. «Ho voluto porgere il saluto e le condoglian­ze dell’amministra­zione, ma anche di tutti i trentini» ha detto il presidente.

Intanto i funerali di Antonio Megalizzi sono stati fissati per le 14.30 di domani in Duomo, sarà l’arcivescov­o Lauro Tisi a celebrare la cerimonia funebre. È atteso anche l’arrivo di Mattarella, anche se al momento non ci sono conferme ufficiali. Per tutta la giornata di ieri si sono rincorse le voci dell’arrivo giovedì anche del premier Giuseppe Conte. Ma solo oggi forse si potrà avere una conferma. La camera ardente nella chiesa parrocchia­le di Cristo Re, dove la sorella Federica canta nel coro della messa e la mamma Annamaria è catechista, è stata aperta nella notte per alcune ore e riaprirà di nuovo questa mattina alle 6.30 in modo da consentire a tutti di aver modo di porgere l’ultimo saluto ad Antonio.

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