Corriere del Trentino

«La violenza è cronaca Il tuo amore già storia»

- Mar. Mo.

Nella chiesa di Cristo Re prendono posto uno alla volta i conoscenti e i membri della comunità riunitisi per ricordare Antonio in un momento di preghiera guidato dall’arcivescov­o Lauro Tisi. C’è chi porta in mano una busta bianca, un ricordo da donare alla famiglia. All’inizio della navata centrale sono stati posti dalla diocesi due cestini per raccoglier­e messaggi scritti con le poche parole rimaste. Al termine del momento di preghiera, i cestini si riempiono rapidament­e.Il rispetto di una comunità che si stringe attorno alla famiglia di Antonio Megalizzi si legge nei capi chini durante la veglia, nel silenzio religioso sacrificat­o solamente per la cadenza regolare della preghiera. Nella chiesa si contano un centinaio di persone e un continuo flusso di chi entra anche solo per un momento di silenzio. C’è anche l’assessore all’università Mirko Bisesti e, poco più tardi, ad attendere l’arrivo della salma, anche il direttore della Scuola di Studi Internazio­nali, Andrea Fracasso. «Pensiamo a questa famiglia a cui la morte è entrata in casa in maniera inaspettat­a. Percepiamo l’enormità del loro dolore e la sofferenza della famiglia. Pensiamo alla vita piena di futuro e speranza di Antonio, stroncata dalla violenza. Una violenza che però rimane nella cronaca, l’amore di Antonio si è già fatto storia. Oggi noi preghiamo perché nel mondo si fermi la mano della violenza, perché gli uomini ritrovino la fraternità, e perché non succeda più che nel nome di una versione distorta del nome di dio, si possa pensare di uccidere guardiamo al di là della violenza» le parole di Tisi. La comunità parrocchia­le ha organizzat­o turni per mantenere la camera ardente aperta ininterrot­tamente, fino ai funerali di domani.

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Lauro Tisi

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