Bagarre su A22 Failoni scivola sull’etichetta
Il nuovo consiglio continua ad avere qualche problema con l’etichetta istituzionale. Dopo le intemperanze verbali di Alessandro Savoi (Lega) nell’ultima seduta, ieri ad essere stigmatizzato è stato il comportamento dell’assessore Roberto Failoni (Lega), che con la mano ha mandato a quel paese mentre parlava l’ex governatore Ugo Rossi.
Motivo del contendere? L’attesa relazione di Maurizio Fugatti sulla concessione di A22. Il presidente ieri era impegnato a Roma ad accogliere la salma di Antonio Megalizzi. Su questo nessuno ha avuto nulla da ridire, ma la minoranza ha fatto notare che, assente Fugatti, per riferire al consiglio c’era tutto il resto della giunta. È stato in questo frangente che Failoni ha ritenuto di dover dare plastica rappresentazione alla propria insofferenza. Ripreso da Rossi e ripreso, più tardi, anche da Alessio Manica (Pd) intervenuto insieme ad Alessandro Olivi (Pd) per richiamare Walter Kaswalder a non permettere comportamenti non consoni in aula. Nel merito, la capogruppo della Lega, Mara Dalzocchio ha cercato di spiegare che la richiesta della minoranza non aveva comunque ragion d’essere perché «nel frattempo non sono intervenute novità». Apriti cielo. «Non eravamo abituati a questa sensazione da vacatio imperii, ma forse anche questo — ha ironizzato Filippo Degasperi (M5s) — è un indicatore del cambiamento. In ogni caso i consiglieri attendono dal presidente Fugatti informazioni su questo argomento di cui sono all’oscuro». Per placare gli animi è intervenuto l’ex consigliere dell’Upt, Mario Tonina, oggi vicepresidente della giunta, precisando che «il tema è considerato dall’esecutivo importante e che per questo dev’essere il governatore Fugatti a parlarne». Quindi ha condiviso l’idea di Giorgio Tonini di riunire i capigruppo per decidere un’altra data in cui trattare quest’argomento: il 27 dicembre. Nominati, nel frattempo, i componenti delle commissioni permanenti e della giunta per le elezioni. L’obiettivo della commissione speciale sul maltempo è stato circoscritto alla ricostruzione escludendo il cambiamento climatico.