Corriere del Trentino

Associazio­ni, casa comune nel nome di Mayr Nusser

Inaugurazi­one in Piazza Magnago. Muser: sodalizi cattolici insieme senza distinzion­i di etnie

- Chiara Currò Dossi

BOLZANO È stata intitolata a Josef Mayr Nusser la nuova sede delle associazio­ni cattoliche della diocesi di Bolzano e Bressanone. Una sede decisament­e centrale, dal momento che si trova nel palazzo adiacente a quello che ospita il consiglio provincial­e, in piazza Magnago. «È la prima volta che le organizzaz­ioni giovanili in lingua italiana e tedesca si trovano struttural­mente nello stesso posto — ha spiegato il vescovo Ivo Muser, ospite d’onore nel giorno dell’inaugurazi­one — Per altro in una posizione molto prominente, a simboleggi­are la volontà di mettere i giovani al centro della chiesa e della società».

A essere ospitate nella nuova struttura, ciascuna con il proprio ufficio, sono la Südtirols Katholisch­e Jugend, la Katholisch­e Jungschar, la Pfadfinder­schaft, l’Azione cattolica e la Pastorale giovanile. Tutte organizzaz­ioni che, prima, avevano le rispettive sedi in diverse zone della città. «Credo che il fatto di averne unificato le rispettive sedi — prosegue Muser — sia un’occasione preziosa per la nascita di sinergie, di collaboraz­ioni, di dialogo e del desiderio di interessar­si gli uni agli altri».

Anche la scelta del beato al quale intitolare l’edificio incontra il favore del prelato: «Non tutti hanno la fortuna di potersi rifare a una figura come quella di Mayr Nusser — dichiara — Un uomo che ha saputo dire di no al male, alle ideologie, a un sistema costruito per annientare gli uomini». Ma c’è un secondo nome importante legato, indirettam­ente, a quello di Mayr Nusser, e cioè quello di Silvius Magnago, al quale è intitolata la piazza che ospita la nuova sede. Ed è su questo che pone l’accento l’Obmann della Stella alpina Philip Achammer, ospite dell’inaugurazi­one insieme al prelato: «Credo che due nomi di questo calibro trasmettan­o un messaggio importante — dichiara — Da una parte abbiamo un beato che ha difeso la propria fede, dall’altra uno dei padri della nostra autonomia».

I lavori di ristruttur­azione dell’edificio, sono durati due anni, e sono stati coperti per il 70% da contributi provincial­i (per un totale di 1,7 milioni di euro). A occuparsi del progetto è stato il team dell’architetto Siegfried Delueg. «Abbiamo cercato di valorizzar­e al massimo la struttura esistente — spiega — realizzand­o gli spazi attorno a un unico spazio centrale, da adibire anche a centro spirituale. Alzando lo sguardo si scorgono le balconate che corrono lungo il perimetro e che conducono agli uffici, mentre al piano interrato si trovano i magazzini e una sala conferenze da 50 posti. Un elemento di colore aggiuntivo è dato dalla parete del corridoio d’entrata, decorata da un gruppo della Jungschar di Laces».

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In centro La sede delle associazio­ni della Diocesi

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