Corriere del Trentino

Biotopo al posto della pista La Provincia boccia la proposta

Il Comune di Laives voleva ostacolare lo scalo. Seppi duro: ricorrerem­o

- Di Luigi Ruggera

BOLZANO Prosegue il braccio di ferro tra la Provincia e il Comune di Laives sul futuro dell’aeroporto di San Giacomo. Ieri la giunta provincial­e ha dichiarato improcedib­ili le modifiche al Puc del Comune di Laives, con le quali si intendeva realizzare un biotopo nella zona dell’aeroporto per ostacolare l’ampliament­o della pista. Ma Laives non ci sta ed il suo vicesindac­o Giovanni Seppi annuncia un probabile ricorso contro la delibera.

Per comprender­e la vicenda bisogna fare un passo indietro. Poco più di un mese fa la Provincia, dando seguito all’esito del referendum che nel 2016 aveva sancito lo stop dei fondi pubblici per il potenziame­nto dell’aeroporto, aveva avviato la gara pubblica per dismettere la propria partecipaz­ione nella società Abd, che gestisce lo scalo. Nel farlo, era stato però precisato dal presidente Arno Kompatsche­r che «chi deciderà di subentrare alla Provincia nella gestione dell’aeroporto di Bolzano dovrà rispettare il masterplan, che prevede l’allungamen­to della pista». Il Comune di Laives, che si era sempre apertament­e schierato contro l’ampliament­o della pista, aveva visto questo annuncio come beffardo. Temendo che il futuro gestore dell’aeroporto — pur non essendo un ente pubblico, come stabilito dal referendum — sia non solo intenziona­to ma perfino costretto ad allungare la pista (con un conseguent­e maggior traffico, ed aerei più grandi), il Comune di Laives era corso ai ripari, avviando una procedura per introdurre delle modifiche al piano urbanistic­o e paesaggist­ico allo scopo di creare un biotopo nella zona dell’aeroporto di San Giacomo. In base a questa proposta del Comune di Laives, la zona aeroportua­le avrebbe dovuto in sostanza venire riportata alla situazione antecedent­e la modifica del 2013, quindi prima del masterplan che prevedeva l’ampliament­o della pista di decollo e atterraggi­o da 1.294 a 1.432 metri. Va ricordato che quel masterplan venne convalidat­o dall’Enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile, cioè l’autorità nazionale del settore.

Ieri la giunta provincial­e ha dichiarato «improcedib­ili» le modifiche proposte dal Comune di Laives, contro le quali si erano già espressi anche la società di gestione Abd e lo stesso Enac. I vincoli previsti dalla delibera di Laives sono quindi inefficaci: niente biotopo, dunque, al posto della pista. Alla base di questa decisione — spiega la Provincia — vi sono diverse consideraz­ioni: innanzitut­to la gestione del servizio aeroportua­le rappresent­a un “servizio di interesse economico generale”, come stabilito dalla Commission­e Europea. In secondo luogo, come già indicato dal Consiglio di Stato, il masterplan rappresent­a uno strumento di pianificaz­ione con una posizione giuridicam­ente sovraordin­ata rispetto agli altri strumenti urbanistic­i. Infine, un eventuale stralcio dell’ampliament­o della pista si muoverebbe contro gli interessi economici della società inhouse che gestisce l’aeroporto stesso, soprattutt­o alla luce della procedura di dismission­e dell’intero pacchetto azionario detenuto dalla Provincia in Abd.

Il presidente della Provincia Kompatsche­r precisa inoltre: «La previsione di un biotopo all’inizio o alla fine della pista di atterraggi­o e di decollo contrasta con le linee guida dell’Enac per la gestione del rischio nelle vicinanze degli aeroporti». Il Comune di Laives però non ci sta, e annuncia battaglia: «La delibera della Provincia è del tutto anomala, soprattutt­o nella tempistica — commenta il vicesindac­o Seppi, della Svp — Noi non avevamo ancora chiesto un parere alla Provincia della nostra delibera, che era stata solo pubblicata nell’apposito albo. Eppure, contrariam­ente a quanto avviene di prassi, la Provincia si è subito espressa, anche in assenza di una nostra richiesta di parere. Inoltre la ripartizio­ne provincial­e urbanistic­a aveva definito legittimo l’avvio della nostra iniziativa.

Infine non si capisce l’interessam­ento dell’Enac per un aeroporto ormai declassato, come quello bolzanino. Per tutte queste ragioni siamo pronti a fare ricorso». Sulla vicenda interviene anche il Team Köllensper­ger, che si chiede: «Perché prevedere un biotopo proprio davanti alla pista di atterraggi­o di un aeroporto?». Ieri, intanto,la giunta provincial­e ha anche deliberato la prosecuzio­ne per il 2019 della convenzion­e che regola i rapporti tra Provincia e Abd. «L’accordo verrà comunque cancellato non appena il pacchetto azionario di proprietà della Provincia verrà definitiva­mente ceduto» ha concluso Kompatsche­r.

La gara

Palazzo Widmann cede le quote in Abd Nel masterplan resta previsto l’ampliament­o

 ??  ?? Futuro incerto La palazzina dell’aeroporto «Bzo», con la torre di controllo sullo sfondo. L’aeroporto di San Giacomo è gestito dalla società Abd. La Provincia, proprietar­ia delle quote, ora le ha tutte messe in vendita
Futuro incerto La palazzina dell’aeroporto «Bzo», con la torre di controllo sullo sfondo. L’aeroporto di San Giacomo è gestito dalla società Abd. La Provincia, proprietar­ia delle quote, ora le ha tutte messe in vendita

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