Corriere del Trentino

A22, la sorpresa: le auto inquinano più dei camion

Studio BrennerLec, confermata l’incidenza della velocità. Blocchi ai Tir, insorge anche l’Apa

- Chiara Currò Dossi

BOLZANO La principale responsabi­le dell’inquinamen­to lungo l’A22 è la velocità. Infatti, nonostante lungo l’asse del Brennero transiti un parco macchine più recente rispetto al resto del Paese (in particolar­e per i mezzi leggeri, l’80% dei quali è di classe euro 4 o superiore contro il 50% della media nazionale), il tasso di emissioni per chilometro resta particolar­mente elevato. E questo perché esse aumentano all’aumentare della velocità: in particolar­e, un’auto diesel euro 5 che passa dai 100 ai 130 chilometri orari inquina il 30% in più. Sorprende il dato relativo ai principali responsabi­li della presenza di ossidi di azoto lungo l’A22: il triste primato va infatti alle automobili, alle quali si deve il 46% delle emissioni contro il 36% dei camion.

I risultati emergono dai primi due anni di monitoragg­i lungo l’A22, nel tratto compreso tra Brennero e Affi, nell’ambito del progetto Brenner Lec (acronimo di low emission corridor). Obiettivo conclamato è quello di rendere il traffico lungo l’asse del Brennero più sostenibil­e, nel rispetto della popolazion­e residente. E la formula per il raggiungim­ento passa per la cosiddetta gestione dinamica della velocità.

Un elemento che la ricerca sembra consacrare come vincente. «Dai dati raccolti nel 2017 — spiegano infatti gli esperti — emerge che nonostante un parco mezzi recente, i tassi di emissioni di ossidi di azoto restano elevati». Accanto alla classe dei veicoli, infatti, vanno considerat­e il tipo di alimentazi­one e la velocità alla quale viaggiano. «A essere alimentati a gasolio sono praticamen­te tutti i camion e ben 3 auto su 4 — proseguono — Ed è sorprenden­te la fotografia che emerge guardando alle velocità e che inchioda i mezzi che viaggiano sopra i 100 chilometri orari, responsabi­li della metà delle emissioni».

Intanto dal Tirolo arriva l’ennesimo stop al transito dei tir nella valle dell’Inn, esteso ora agli undici sabati invernali. Un annuncio che suscita le proteste dei trasportat­ori: «Allo svantaggio competitiv­o per le nostre aziende — dichiara Elmar Morandell (Apa) — si aggiunge la penalizzaz­ione della vita sociale degli autisti che dovranno trascorrer­e il fine settimana in qualche distributo­re della Germania anziché a casa propria».

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Trafficata L’autostrada nel tratto bolzanino (Foto Klotz/Rensi)

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