Attentato al tribunale, avvocati in campo «Atto antidemocratico»
Telecamere e impronte: indagini a tutto campo dopo l’attentato dell’altra notte ai danni del Tribunale di Rovereto. I carabinieri hanno trovato i resti di alcune bombolette spray e ora si sta cercando di risalire al rivenditore. Nel frattempo dopo la condanna del mondo politico arriva anche quella degli avvocati:«Atto incivile che ha un fine antidemocratico».
TRENTO L’attentato incendiario al Tribunale di Rovereto ha scatenato rabbia e indignazione nel mondo della politica, ma anche tra i cittadini che questa volta hanno alzato la voce contro un atto ritenuto «incivile e grave», un attacco alle istituzioni che non può non passare inosservato.
«La giurisdizione è una finzione statuale di primissima rilevanza — scrivono gli avvocati in un nota di dura condanna — sia per la tutela dei diritti sia per la stessa tenuta degli assetti democratici del Paese». I due ordini degli avvocati di Trento e Rovereto parlano di «un atto incivile». «Questo comportamento intimidatorio — proseguono — e ritorsivo è evidenza, senza possibilità di diversa valutazione, di un fine antidemocratico». Dopo quella degli avvocati ieri è arrivata anche la condanna dell’ordine dei giornalisti del Trentino Alto Adige, Assostampa di Trento e Unci regionale. «Non è con la violenza che si affermano le proprie idee» si legge in una nota.
Ma dopo la rabbia e le parole di solidarietà ai giudici del palazzo di giustizia di Rovereto la matassa da sciogliere passa nelle mani degli investigatori dei carabinieri. La frase , vergata con vernice rossa, impressa sul muro del tribunale fa pensare alla matrice anarchica, ma servono prove. «Tutti liberi, fuoco ai tribunali»: sono parole tipiche del linguaggio anarchico, ma al momento l’atto non è stato rivendicato. Se davvero dietro all’incendio dell’altra notte ci sono i dissidenti del gruppo anarco insurrezionalista ci vorrà qualche giorno per leggere la notizia sui siti «di bandiera», ma nel frattempo i carabinieri stanno passando al setaccio le telecamere del Tribunale, anche se molte di queste non registrano e quindi sono poco utili e delle vie limitrofe nella speranza di trovare elementi utili alle indagini. Le telecamere della «Risto 3» di via Prati hanno ripreso due persone in biciclette attraversare la via più o meno nell’ora dell’attentato, ma non basta. I carabinieri stanno raccogliendo le testimonianze anche dei residenti che nella notte tra lunedì e martedì hanno udito l’esplosione e poi hanno notato le fiamme che hanno distrutto il pannello di legno che sostituiva il portone dell’accesso secondario al palazzo di giustizia. Si cercano impronte, ma i carabinieri stanno effettuando anche alcune verifiche nei negozi in cui vengono vendute le bombolette spray. Alcuni frammenti sono stati trovati proprio vicino al portone incendiato. Tutti i reperti raccolti verranno analizzati, ma al momento non sono stati inviati al Ris di Parma.