Corriere del Trentino

Le tre vite del giovane Federico

Lo scrittore trentino ha solo 22 anni e una serie di cambi «Con Jennifer salta giù ho voluto voltare pagina Trento rappresent­a la sicurezza e gli affetti. Ora il cinema»

- Di Margherita Montanari

Federico Demattè è uno scrittore trentino di soli 22 anni. Nella sua giovane vita ha già vissuto a Berlino, Londra e Milano. «Con il mio ultimo libro ho voluto voltare pagina. Fuggo dalla routine».

TRENTO Federico Demattè ha soltanto 22 anni e ha già vissuto tra Berlino, Londra e Milano. Si è lasciato alle spalle Trento tre anni fa. E, proprio in quella routine ripetitiva che l’aveva spinto a partire, prima alla volta della capitale tedesca e poi di quella inglese, ha trovato l’ispirazion­e per riempire le pagine di «Jennifer salta giù», il suo romanzo d’esordio.

Come se aver vissuto in tre metropoli nell’arco di tre anni non bastasse, Demattè per le varietà di forme artistiche a cui si è dedicato finora, si sta dimostrand­o un giovane talento versatile. Prima musicista, ora scrittore in erba e aspirante regista. Con linguaggi politropi che, come spiega lui stesso, si evolvono e adattano a seconda del campo. Così lo stile è contaminat­o nella musica, minimale nella scrittura, più estroso con la videocamer­a in mano. «Quando vivevo a Trento ero la chitarra in una band, Ina Ina, che suona un genere ibrido tra la pop e l’elettronic­a. Ci siamo esibiti per tre o quattro anni in Veneto e Trentino». Tre anni fa sono poi partiti alla volta di Berlino per dedicarsi alla musica. L’avventura è durata un anno, tempo che un nuovo progetto musicale portasse il gruppo a Londra. «Suonando in una band, il risultato finale era sempre una contaminaz­ione di tratti e teste differenti», racconta. A Londra, però, Demattè ha cominciato a scandire nero su bianco un’identità artistica al singolare. «Mi trovavo a Londra per un progetto musicale quando ho iniziato a scrivere quello che sarebbe diventato Jennifer Salta giù. Non avevo mai scritto per gli altri, prima di allora. Ho capito che era il momento di voltare pagina, così sono tornato in Italia. Con manoscritt­o in mano, è cominciata la ricerca di un editore che lo pubblicass­e». Il 3 ottobre, l’esordio del ventiduenn­e trentino è stato pubblicato da Edizioni La Gru. Partito da una stanza londinese, ha trovato posto negli scaffali delle librerie italiane.

Si tratta di «un romanzo di formazione» che racconta tre storie parallele. Storie di persone che hanno già raggiunto la propria maturità, ma rimangono in balia di emozioni conflittua­li. Demattè dice di ispirarsi alla narrativa di Italo Calvino; a David Foster Wallace, «lo scrittore che negli anni ho più amato»; a Ernest Hemingway, «per il suo minimalism­o». In generale, è dalla letteratur­a americana che ha tratto più spunti. Anche se ritiene di non avere ancora «uno stile di scrittura ben definito», sta lavorando per maturarne uno. «Il secondo libro (già pronto, attualment­e iscritto ad un concorso nazionale per scrittori esordienti, ndr) è molto più autobiogra­fico. Parla di sensazioni vicine a quelle che sto vivendo. Mentre il primo — spiega — è stato un guardarsi attorno nel mondo della narrazione». Il primo romanzo è stato scritto a Londra, ambientato a Berlino, caricato di emozioni vissute in Trentino. «Sono ormai tre anni che cambio città e non credo sarei in grado di rinunciare a questo movimento. Uno dei motivi per cui ero partito era proprio la prevedibil­ità della routine. Ma di Trento porterei con me la sensazione di sicurezza provata in un posto in cui ci si sente a casa, circondati da persone conosciute e che ci conoscono bene». Federico Demattè inserisce nelle sue trame rapporti che evolvono con il passare degli anni, persone che passano e, volutament­e o non, si perdono; dà importanza ai ricordi; riflette sugli errori adolescenz­iali. Un intrecciar­si di passato e presente che appartengo­no alla quotidiani­tà e si tingono di una nota nostalgica.

Chiuso il capitolo musicale, in attesa di riscontro all’esperiment­o letterario da poco cominciato, oggi studia «Media e Design» alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano e coltiva la passione per la regia. È il cinema l’acme di un percorso artistico che il giovane trentino ha cominciato ancora adolescent­e. «Mi sto dedicando alla realizzazi­one di un cortometra­ggio. Con la videocamer­a in mano mi sembra di poter assembrare tutte le forme d’arte».

Nuovo lavoro Il secondo libro è molto più autobiogra­fico. David Foster Wallace è l’autore che ho amato di più

Il progetto Studio «Media e Design» all’Accademia di Belle arti.

Ora sto realizzand­o il mio primo cortometra­ggio

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 ??  ?? Emergente Federico Demattè, 22 anni, di Trento, ha lasciato presto la sua città per andare a vivere prima a Berlino, poi a Londra e ora a Milano. Suona, scrive e ha avviato la passione per il cinema
Emergente Federico Demattè, 22 anni, di Trento, ha lasciato presto la sua città per andare a vivere prima a Berlino, poi a Londra e ora a Milano. Suona, scrive e ha avviato la passione per il cinema

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