Itas, sabato c’è Civitanova Lorenzetti alza l’asticella
Sabato, alle 18, a Bologna si disputerà la semifinale di Coppa Italia di volley tra Itas e Civitanova. Lorenzetti e Giannelli sono già concentrati. Il tecnico avvisa la sua squadra: questa volta dovremo fare di più.
Una partita in cui Trento sarà chiamata «a dare più del massimo». Ad Angelo Lorenzetti la semifinale di Coppa Italia di sabato contro la Lube Civitanova si prospetta così. Perché al termine dell’ultima sfida in campionato, poco più di due settimane fa, secondo il tecnico i marchigiani avevano dimostrato di possedere qualcosa in più, «e in quel match non avevamo fatto poco». Di qui la certezza che occorrerà spostare un po’ più in alto l’asticella e la consapevolezza che farlo significa «arrivare vicino al nostro limite». Il campo dirà se Simone Giannelli e compagni riusciranno nell’impresa. Nell’attesa spazio all’allenamento per provare a colmare quel gap evidenziato dall’allenatore, perché «a dire la verità sui rapporti tra le varie squadre sono gli scontri diretti» chiosa Lorenzetti. E l’Itas Trentino l’ultimo l’ha perso.
Cosa potrà fare la differenza questa volta è difficile da prevedere, «si deciderà su pochi palloni e sui dettagli che una o l’altra squadra riuscirà a interpretare meglio» osserva il regista bolzanino. Anche perché, arrivati al quarto confronto stagionale, c’è ben poco da scoprire di un avversario che ormai si conosce praticamente a memoria. «Non c’è tantissimo da raccontare nel momento in cui si prepara la partita — ammette Lorenzetti — quando si affrontano palleggiatori del livello di Bruno, poi, li si può guardare in video ma è impossibile immaginare cosa faranno contro la tua squadra». Non resta dunque che pensare a se stessi e concentrarsi sui propri margini di miglioramento: «Finora in cambiopalla siamo stati da discretamente a molto efficienti e questo conta parecchio da questo punto di vista c’è da lavorare ancora sulla ricezione, perchè vediamo come la palla non smetta mai di andare sempre più veloce, e sulle situazioni “fuori sistema”, quelle più complicate, quando il palleggiatore non si trova in condizione di alzare».
Per quanto riguarda la fase break, invece, assodato che Trento ha trovato un suo stile fra muro e battuta, «quando crescerà il livello agonistico della stagione, in difesa saremo chiamati a dare qualcosa in più» sostiene ancora Lorenzetti.Tutte osservazioni valide già a partire da sabato naturalmente. «Questa Final Four ce la siamo conquistata grazie a un bel successo ottenuto su Verona, che è sempre un avversario ostico — rileva Giannelli — andiamo a Bologna per vincere ovviamente, come sempre, ma anche per confrontarci con noi stessi e gli avversari, per verificare come stiamo in questo punto della stagione e capire dove possiamo migliorare». Sul piano fisico nulla da segnalare: il cemento della palestra di Amriswil qualche scoria l’ha lasciata (problemi a schiena, ginocchia, muscoli) «ma niente di che» assicura Giannelli. Certo, «avremmo potuto programmare una settimana di lavoro più intensa – fa sapere Lorenzetti – ma abbiamo tempo per recuperare. Queste cose capitano, sta a noi cercare di gestirle al meglio».