Corriere del Trentino

Itas, sabato c’è Civitanova Lorenzetti alza l’asticella

- Erica Ferro

Sabato, alle 18, a Bologna si disputerà la semifinale di Coppa Italia di volley tra Itas e Civitanova. Lorenzetti e Giannelli sono già concentrat­i. Il tecnico avvisa la sua squadra: questa volta dovremo fare di più.

Una partita in cui Trento sarà chiamata «a dare più del massimo». Ad Angelo Lorenzetti la semifinale di Coppa Italia di sabato contro la Lube Civitanova si prospetta così. Perché al termine dell’ultima sfida in campionato, poco più di due settimane fa, secondo il tecnico i marchigian­i avevano dimostrato di possedere qualcosa in più, «e in quel match non avevamo fatto poco». Di qui la certezza che occorrerà spostare un po’ più in alto l’asticella e la consapevol­ezza che farlo significa «arrivare vicino al nostro limite». Il campo dirà se Simone Giannelli e compagni riuscirann­o nell’impresa. Nell’attesa spazio all’allenament­o per provare a colmare quel gap evidenziat­o dall’allenatore, perché «a dire la verità sui rapporti tra le varie squadre sono gli scontri diretti» chiosa Lorenzetti. E l’Itas Trentino l’ultimo l’ha perso.

Cosa potrà fare la differenza questa volta è difficile da prevedere, «si deciderà su pochi palloni e sui dettagli che una o l’altra squadra riuscirà a interpreta­re meglio» osserva il regista bolzanino. Anche perché, arrivati al quarto confronto stagionale, c’è ben poco da scoprire di un avversario che ormai si conosce praticamen­te a memoria. «Non c’è tantissimo da raccontare nel momento in cui si prepara la partita — ammette Lorenzetti — quando si affrontano palleggiat­ori del livello di Bruno, poi, li si può guardare in video ma è impossibil­e immaginare cosa faranno contro la tua squadra». Non resta dunque che pensare a se stessi e concentrar­si sui propri margini di migliorame­nto: «Finora in cambiopall­a siamo stati da discretame­nte a molto efficienti e questo conta parecchio da questo punto di vista c’è da lavorare ancora sulla ricezione, perchè vediamo come la palla non smetta mai di andare sempre più veloce, e sulle situazioni “fuori sistema”, quelle più complicate, quando il palleggiat­ore non si trova in condizione di alzare».

Per quanto riguarda la fase break, invece, assodato che Trento ha trovato un suo stile fra muro e battuta, «quando crescerà il livello agonistico della stagione, in difesa saremo chiamati a dare qualcosa in più» sostiene ancora Lorenzetti.Tutte osservazio­ni valide già a partire da sabato naturalmen­te. «Questa Final Four ce la siamo conquistat­a grazie a un bel successo ottenuto su Verona, che è sempre un avversario ostico — rileva Giannelli — andiamo a Bologna per vincere ovviamente, come sempre, ma anche per confrontar­ci con noi stessi e gli avversari, per verificare come stiamo in questo punto della stagione e capire dove possiamo migliorare». Sul piano fisico nulla da segnalare: il cemento della palestra di Amriswil qualche scoria l’ha lasciata (problemi a schiena, ginocchia, muscoli) «ma niente di che» assicura Giannelli. Certo, «avremmo potuto programmar­e una settimana di lavoro più intensa – fa sapere Lorenzetti – ma abbiamo tempo per recuperare. Queste cose capitano, sta a noi cercare di gestirle al meglio».

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