L’Itas insegue la finale Lorenzetti: niente frenesia
Coppa Italia, semifinale a Bologna con la Lube: Lorenzetti carica i suoi
TRENTO Voci bianche, star di Xfactor, la possibilità di simulare le schiacciate dalle tribune specchiandosi sul maxischermo e una app che consente di seguire la partita con regia personalizzata: il menù di contorno della Final four di Coppa Italia è piuttosto ricco, non c’è che dire.
Incapace, tuttavia, di distogliere l’attenzione dal piatto principale che sarà servito sul taraflex della Unipol Arena di Casalecchio: l’Itas Trentino sarà protagonista, alle 18, della seconda semifinale, in cui sfiderà la Cucine Lube Civitanova. Sempre a beneficio dello spettacolo – non di certo per la felicità degli allenatori – per ridurre «i tempi morti» è previsto che i tecnici avranno a disposizione un solo time out per set. Nessuno si scompone tuttavia, era già successo in Supercoppa e anche nei quarti che hanno deciso le contendenti della Final four. Le cose che interessano Angelo Lorenzetti sono ben altre, ad esempio che «la squadra abbia un grande approccio agonistico alla partita, ma al tempo stesso che giochi con tranquillità, perché la frenesia in queste circostanze può essere una cattiva compagna di viaggio». Di certo i 9.400 dell’Unipol Arena (sold out) potrebbero non agevolare il compito. Per prendere i punti di riferimento rispetto a una struttura di grandissime dimensioni e in cui pochi atleti hanno già avuto occasione di giocare, Giannelli e compagni si sono allenati ieri tra le 18 e le 19.30, dopo Modena e Perugia e lo faranno di nuovo stamattina dopo le 10.
A inaugurare la giornata di semifinali saranno Azimut e Sir alle 15.30, poi due ore e mezza più tardi – prima partita permettendo – toccherà a Trento e Lube giocarsi l’accesso in finale in quella che è ormai una grande classica della pallavolo italiana. Tutti a disposizione di Lorenzetti i giocatori dell’Itas e anche in casa Lube l’infermeria pare essersi svuotata: per la partita odierna Fefè De Giorgi dovrebbe recuperare sia Juantorena che Stankovic, fermi ai box da qualche tempo per problemi fisici. Forte di sei vittorie su sette nel girone di ritorno di SuperLega, con già in tasca la qualificazione alla Champions league e la vittoria nell’ultimo scontro diretto con Trento tre settimane fa, Civitanova si presenta all’appuntamento con il vento in poppa e i favori del pronostico. Ma forse anche con una pressione psicologica in più: reduce da una stagione in cui ha perso cinque finali su cinque e da altri due appuntamenti con un trofeo in palio già falliti in quella in corso (terza in Supercoppa, ai piedi del podio al Mondiale per club lo scorso 2 dicembre proprio «per colpa» di Trento), un’estromissione dalla partita che conta per la Coppa Italia potrebbe essere vissuta come un incubo nelle Marche, dove da troppo tempo l’urlo di gioia si strozza in gola a un solo passo dal traguardo.
Toccherà a Trento provare ad approfittarne, mettendo in campo il gioco effervescente e concreto che è riuscita a costruire finora. L’obiettivo è la finale di domani: chi vince la Coppa Italia acquisisce anche il diritto a giocare la prossima coppa Cev e la finale a quattro della Supercoppa della prossima stagione.