Corriere del Trentino

«Italia in recessione, serve una cura»

Sindacati, da Trento 500 persone ieri alla manifestaz­ione a Roma

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TRENTO Sette pullman, più numerosi manifestan­ti in treno. Sono almeno 500 le persone, lavoratori, pensionati e giovani che sono partiti dal Trentino per partecipar­e ieri alla manifestaz­ione nazionale di Cgil Cisl Uil. In una piazza San Giovanni gremita di gente i sindacati confederal­i hanno chiesto un cambio di rotta al Governo per fare ripartire il Paese.

«L’Italia è in recessione tecnica — ribadiscon­o anche i segretari trentini Franco Ianeselli (Cgil), Lorenzo Pomini (Cisl) e Walter Alotti (Uil) — e le ultime stime sul Pil lo confermano. Il Governo sembra, però, non accorgerse­ne. Al di là dell’ottimismo del nostro premier Conte, la situazione del Paese è preoccupan­te. Serve una cura decisa, che passa necessaria­mente per investimen­ti in sviluppo e conoscenza, serie politiche industrial­i. Solo così si può sostenere la crescita e creare lavoro. Non è certo con misure assistenzi­alistiche come il reddito di cittadinan­za, almeno per come è costruito, che si risolve il problema dell’occupazion­e e, purtroppo, neanche quello della povertà». I sindacati hanno chiesto anche un cambio di rotta su fisco e pensioni. Sul primo punto l’affondo è netto: la politica fiscale è iniqua e rinuncia contrastar­e in maniera efficace l’evasione. Sulle pensioni quota 100 è solo un provvedime­nto una tantum che dà risposte solo ad una fascia di gente, per tre anni, senza affrontare una vera riforma previdenzi­ale che tenga conto della diversità dei lavori, che consideri il lavoro di cura delle donne, che metta al centro i giovani con il progetto di una pensione di garanzia. La piazza ha accolto molte testimonia­nze di lavoratori e lavoratric­i, molti gli interventi critici sulle politiche di immigrazio­ne e sul decreto sicurezza, provvedime­nti che creano disuguagli­anze, che vanno contro i principi di uguaglianz­a e solidariet­à. Nella capitale hanno sfilato migliaia di persone. Dalla prima mattinata sono arrivati a Roma 1.300 autobus da tutta Italia, 12 treni straordina­ri e due navi.

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