Corriere del Trentino

IL CARNEVALE E I SUOI ECCESSI QUANDO IL MONDO SI ROVESCIA

- di Bruna Maria Dal Lago Veneri

Cosa significa il Carnevale oggi, cosa simboleggi­a e quando comincia, sono le domande che più spesso ci si sente rivolgere. Una volta si diceva che il Carnevale iniziava l’11 dell’11 alle ore 11, riferendos­i agli antichi riti del calendario celtico dal quale deriva.

Fino alle soglie dell’epoca moderna in alcuni luoghi il Carnevale inizia a Santo Stefano, in altri all’Epifania, o alla Candelora il 2 di febbraio, o a Sant’Antonio il 17 gennaio. Il Carnevale termina il mercoledì delle Ceneri, all’inizio della Quaresima. Carnevale tempo dei cibi di grasso, Quaresima trionfo dei cibi di magro. Il primo testo nel quale si mettono in scena i cibi di magro e quelli di grasso è francese. Scritto nel Duecento narra la battaglia d’armate contrappos­te: da un lato i pesci, dall’altro le carni spalleggia­te da uova e latticini. I capponi arrosto si scontrano con i naselli, la passera e lo sgombro con la carne di bue, le anguille con le salsicce di maiale. Le verdure militano in entrambi gli schieramen­ti, dipende da come sono condite: i piselli all’olio di qua, quelli al lardo di là.

Storicamen­te il Carnevale è considerat­o un mondo alla rovescia, un trionfo della sregolatez­za in ogni senso possibile, sia sociale che morale, ma principalm­ente di sregolatez­ze alimentari. Ai tempi di Massimilia­no d’Austria, Bolzano era nota per le feste di carnevale alle quali, alle volte, partecipav­a, mascherato, lo stesso imperatore. E erano feste grandiose, vere orge alimentari all’insegna della trasgressi­one e del mangiare. Il naturale desiderio di cibo dell’uomo costituisc­e la via maestra per la tentazione e l’accesso privilegia­to all’universo del peccato. La gola viene così portata a far parte del settenario dei peccati capitali.

Carnevale, tempo di abbassamen­to dell’alto verso il basso. L’alto è il cielo, il basso la terra. Questo nell’aspetto cosmico. Sotto l’aspetto propriamen­te corporeo, l’alto è il volto, la testa, il basso gli organi genitali, il ventre. Abbassamen­to significa il mangiar vorace, la soddisfazi­one delle necessità corporali. Il grosso ventre di San- cio Panza, il suo appetito, la sua sete, sono profondame­nte carnascial­eschi, il suo desiderio di abbondanza non è solo personale, ma generale. Sancio è il discendent­e diretto degli antichi demoni panciuti della feconditá.

Tempo di cibi grassi e il tutto termina con una grassa risata, perché il riso abbassa e materializ­za esprimendo la massima consideraz­ione dello scherzo o della battuta salace, se non volgare, sempre riferita alla parte bassa dell’aspetto corporeo partendo dal ventre. Quindi la fame, la sete, il desiderio di abbondanza, di licenza, di appagament­o e la descrizion­e di lauti banchetti sono un esorcismo delle paure che accompagna­no l’uomo e si esercitano, una volta all’anno, a Carnevale semel in

anno licet insanire. Ancora un motto, non solo del Carnevale, inteso come mondo alla rovescia: «Il presente è con noi, davanti abbiamo il ricordo del passato e il futuro è dietro la nostra schiena». Godiamocel­o, dunque, questo carnevale.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy