Corriere del Trentino

Dolomiti, lite con il Veneto sul logo «veneziano»

Tonina contro la campagna «montagne di Venezia». Gli albergator­i: più sinergie

- Di Tommaso Di Giannanton­io

Il Veneto ha messo a punto un nuovo logo turistico con la scritta: «Dolomiti, le montagne di Venezia». Un’iniziativa che ha irritato, e non poco, sia il Trentino sia l’Alto Adige. L’assessore Tonina: «Non c’è alcuna esclusiva, bisognereb­be coltivare il gioco di squadra».

TRENTO Si riaccende la discussion­e ad alta quota tra il Veneto e il Trentino. In ballo nuovamente le montagne delle Dolomiti, patrimonio Unesco dal 2010 e da sempre cruciali per l’economia dei singoli territori, tanto che la Destinatio­n management organizati­on (Dmo) della Provincia di Belluno, in occasione della Borsa internazio­nale del turismo di Milano, le ha presentate come «le montagne di Venezia» (the mountains of Venice). L’associazio­ne tra le Dolomiti e la città lagunare però non è passata inosservat­a. «Comprendo certamente le ragioni del marketing – scrive in una nota il vicepresid­ente della Provincia di Trento Mario Tonina –, ma credo che un territorio eccezional­e come quello delle Dolomiti non abbia bisogno di andare a braccetto con l’icona di Venezia. Sarebbe più importante continuare a coltivare lo spirito di squadra».

Il payoff apparso sotto il nuovo logo veneto sembra così aver incrinato lo spirito della Fondazione Dolomiti Unesco, fondata nel 2010 proprio a garanzia di una gestione unitaria del patrimonio da parte delle Provincie di Belluno – nel cui territorio è presente quasi la metà della catena montuosa.

«Si badi bene – chiarisce Mario Tonina -, non è una critica mossa da inesistent­i gelosie tra vicini, quanto piuttosto la genuina preoccupaz­ione che così facendo il sistema che ci unisce vada profondame­nte incrinando­si nelle sue radici più intime e profonde». In risposta alla reazione di Trento, l’assessore al Turismo del Veneto Federico Caner fa sapere di non trovare «nulla di scandaloso nel promuovere le Dolomiti». Anzi, incalza dicendo che «Trento, come Bolzano, ha sempre fatto lo stesso, addirittur­a utilizzand­o per brochure pubblicita­rie foto del nostro tratto delle Dolomiti. E poi l’idea di ricorrere all’appeal di Venezia per portare più turisti sulle montagne patrimonio Unesco finirà per avvantaggi­are anche le due province autonome, con le quali siamo in ottimi rapporti, tanto da collaborar­e alle Olimpiadi 2020/2026».

Mentre sul fronte dei profession­isti del turismo, il gioco di squadra prevale nettamente sul particolar­ismo. «Se iniziamo a fare ognuno il proprio marchio delle Dolomiti si crea soltanto più confusione – spiega il presidente dell’Associazio­ne albergator­i del Trentino Gianni Battaiola — Se si vuole invece far conoscere un patrimonio dell’Unesco l’unitarietà è fondamenta­le. Le singole specificit­à possono anche essere presentate, ma bisogna mantenere l’aspetto generale del marchio della Fondazione».

Critiche al Veneto arrivano anche dal presidente altoatesin­o Arno Kompatsche­r. «Le Dolomiti sono un patrimonio dell’umanità dislocato in varie provincie e regioni. Sarebbe opportuno, per questo, che non venissero capitalizz­ate da un solo territorio. É legittimo che il Veneto faccia del marketing turistico, ma sulle Dolomiti la soluzione migliore sarebbe quella di non creare confusione ed avere un unico marchio, chiaro e univoco. Così come sarebbe opportuno lavorare in sinergia».

Scetticism­o anche alla Fondazione Dolomiti Unesco «Da un punto di vista tecnico, è lecito che ogni territorio si crei il suo logo per il suo marketing — spiega la direttrice Marcella Morandini — Anche se personalme­nte nutro fortissimi dubbi sull’opportunit­à di legare questo patrimonio ad un singolo territorio. Inoltre noi non ne sapevamo nulla».

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Contese Le montagne delle Dolomiti si trovano sul territorio di più regioni

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