A22-Toninelli, altro contenzioso
Il ministro stoppa il prolungamento Campogalliano-Sassuolo: analisi costi-benefici
Si apre un nuovo fronte nell’ambito dei non semplici rapporti fra governo e A22. Dopo il contenzioso sulla concessione dell’Autobrennero il ministro alle infrastrutture Danilo Toninelli ha stoppato, per sottoporla all’analisi costibenefici, la realizzazione della Campogalliano-Sassuolo. L’arteria è una bretellina di 14 chilometri cui si aggiungono altri 11,5 chilometri di strade accessorie. L’autostrada Campogalliano Sassuolo è partecipata al 51% da A22.
TRENTO Dopo il contenzioso per la concessione di AutoBrennero e la ramanzina sul concepimento del tunnel del Brennero, il ministro delle infrastrutture, Danilo Toninelli, ha deciso di aprire un terzo fronte bloccando la realizzazione della Campogalliano-Sassuolo. La comunicazione è stata consegnata in questi giorni all’Autostrada Campogalliano-Sassuolo che è partecipata al 51% dell’A22.
Il ministro Toninelli ha deciso di sottoporre l’opera al vaglio dell’indagine costi-benefici, accogliendo probabilmente le perplessità che erano state manifestate a più riprese dai pentastellati modenesi. Per AutoBrennero si tratta, dunque, di un nuovo stop considerando che sul rinnovo della concessione i rapporti con il ministero sono tesissimi e la Provincia autonoma di Trento ha già presentato un ricorso al Tar contro la delibera del Cipe sulla rivendicazione degli utili prodotti dal 2014 da parte dello Stato.
La Campogalliano-Sassuolo è una bretellina di 14 chilometri a cui si aggiungono altri 11,5 chilometri di strade accessorie: 6,5 della nuova tangenziale sud di Rubiera (con ulteriori 1,4 chilometri di raccordo) e 3,6 chilometri per il raccordo con la tangenziale di Modena. Sono previsti due viadotti per superare il fiume Secchia (814 metri) e la via Emilia e il fascio ferroviario Milano-Bologna (621 metri) e due gallerie sotterranee per preservare l’oasi naturale del Colombarone di Formigine, oltre a 15 sottopassi e 12 cavalcavia per la viabilità secondaria. Il costo dell’infrastruttura era stato stimato in oltre 500 milioni di euro e la durata complessiva in quattro anni. L’arteria avrebbe dovuto essere realizzata dall’Ati che aveva A22 come capofila con il 51% e poi Pizzarotti (31,29%), Coopsette (14,48%), Coseam Italia (2,33%), Oberosler (0,3%), Wipptal spa (0,3%) e Cordioli (0,3%). I soci dell’Autostrada Campogalliano-Sassuolo spa si erano aggiudicati il bando della concessione nel 2014.
Tutti i documenti del progetto esecutivo sono stati presentati tra novembre e dicembre tanto che il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, aveva ipotizzato l’avvio dei cantieri entro l’estate. Non sarà così. La clava dei costi-benefici congela al momento ogni discorso e rinvia sine die la realizzazione dell’arteria autostradale e delle opere ad essa collegate. Ieri intanto si è tenuta a Roma l’ennesima riunione del Cipe, tappa interlocutoria a detta della società in attesa di una nuova convocazione.