Freddo e potature autunnali: i nemici di rose e rosai Istruzioni per un ricco giardino
Nella foto grande, un dettaglio del roseto a Bulla, in Val Gardena, con vista sulle Dolomiti e Ortisei. In piccolo, il pendio dello stesso roseto che è il più alto d’Europa
Sarebbe ora di potare i rosai. Chi giura sugli influssi extraterrestri, lo può fare in luna calante. Io li taglio all’ultimo momento, in marzo. Mi danno pochi grattacapi, perciò restano ultimi. Perché non potarli in autunno? Per due motivi: in ottobre una petulante moschina potrebbe deporre il suo uovo nel legno fresco. La larva scava una tana , il ramo si secca. In primavera questo pericolo non esiste. Se poi si pota in autunno, i germogli potrebbero venire distrutti da eventuali gelate precoci.
Per potare correttamente i rosai, è meglio sapere a quale gruppo - sono sei - appartengono: rosai a cespuglio o arbustivi, comprendono rose antiche e le rose dette «romantiche», rampicanti e rambler, tappezzanti, polyanta e floribunda, ibridi di tea, rose botaniche. I rosai a cespuglio vanno lasciati ampi e ramificati, alti dal metro al metro e mezzo, con almeno otto, dieci rami portanti, si eliminano, segandoli alla base, i rami molto vecchi, si recidono i deboli e quelli che s’incrociano. A ogni ramo si lasciano circa una decina di germogli, contando dalla base. Ai rampicanti si toglie il legno vecchio, legando i
MERANO
rami in orizzontale. Solo così fioriranno copiosamente. I rambler - con rami lunghissimi e flessibili- vanno lasciati arrampicare liberamente, eliminando solo i rami secchi. I rosai tappezzanti si lasciano in pace, limitando gli interventi sul seccume. Un mio conoscente, un vecchio giardiniere, li pota passandoci sopra con la falciatrice tenuta alta. I rosai detti polyanta ei floribunda, generalmente coltivati a siepe, non hanno bisogno di particolari cure, se non dopo la fioritura, si tolgono le rose sfiorite e si accorciano i rami troppo alti. Ovviamente vanno tolti i rami secchi. Agli ibridi i tea conteremo tre o quattro germogli – iniziando dal basso - per ramo portante, lasciando al massimo tre rami, per avere rose da esposizione, con un bocciolo per ramoscello. Le rose botaniche invece non si potano, perché hanno per natura un portamento armonioso. Si eliminano solo i rami secchi, e quelli che s’incrociano.
Nel mio giardino volevo una bassa siepe di rose davanti a un canale, e poi una rambler che coprisse in parte il tetto della casetta. La rambler, la «Bobbie James», ha fatto il suo dovere con dovizia. La siepe bassa è di rosai semirampicanti, varietà «Cornelia», ho fissato i lunghi rami a un filo di ferro a mezzo metro da terra. E per dimostrare che predico bene, ma razzolo male, poto la «Cornelia» sbrigativamente con le grandi forbici da siepe. Ripeto la potatura poi una seconda volta, con mano più leggera, dopo la prima fioritura. I rosai sopravvivono a tutto. ALA ALDENO ANDALO ARCO BASELGA DI PINÈ CONCEI COREDO
Se sbagliamo i tempi rischiamo che le larve scavino il legno