LA REALTÀ NELLE MANI DEI ROBOT
Le macchine intelligenti sono entrate nella nostra vita e con loro interagiamo, tant’è che a volte mandiamo a quel paese la voce sintetica di un elettrodomestico o del navigatore quando ci dice cosa fare. Anche se sono ancora lontane dalle raffinatezze dell’agire umano, le prestazioni dei robot ci meravigliano e muovono antiche paure, tramandate da film e romanzi. Di per sé non ha senso proiettare sulle macchine le nostre fantasie, attribuirvi intenzioni, temerne le reazioni: la loro struttura atomica è altra da quella dei viventi, i loro comportamenti sono privi di pulsioni biologiche e istinti di sopravvivenza.
Siamo spaventati anche dal fatto che le innovazioni tecnologiche non si compiono da una generazione all’altra come in passato, ma mettono ripetutamente a soqquadro le consuetudini di una sola generazione.
Prestiamo poca attenzione alla mutazione epocale che stiamo vivendo, mentre occorrerebbe interrogarsi su quel che accade, coglierne opportunità e criticità, evitando le polemiche tra fanatici dell’innovazione e profeti di sventure.
«La tecnologia non è né positiva, né negativa, e neppure neutra», ha scritto il biologo Albert Jacquard, poiché essa, comunque sia, ci cambia, trasforma il nostro rapporto con le cose, con gli altri, con noi stessi.
Gli strumenti più potenti per affrontare tali processi sono l’informazione e la formazione, per tutti e tutte le età.
Una laurea triennale in «Informatica e management dei business digitali» e una magistrale in «Linguistica applicata»: sono i due nuovi corsi di laurea che l’Università di Bolzano attiverà dal prossimo autunno.
Il via libera è arrivato ieri dalla giunta provinciale. Le novità riguardano da un lato il primo corso di studi interfacoltà di Unibz, ossia una laurea triennale in Informatica e management dei business digitali, dall’altro di un corso di laurea magistrale in Linguistica applicata. Entrambi i corsi prenderanno il via con l’anno accademico 2019/20. «L’ampliamento dell’offerta formativa di Unibz è un fatto positivo — spiega il presidente Arno Kompatscher — dato che, specialmente nei confronti di i ngegner i i nfo r mati c i con preparazione in materie economiche, esiste una grande richiesta a livello provinciale. Lo stesso si può dire degli esperti in linguistica.
Informatica
Il corso di laurea triennale in Informatica e management dei business digitali intende formare una figura professionale con un background informatico tecnico e una formazione economica di base, con l’obiettivo di assumere ruoli e compiti di interfaccia e integrazione tra le funzioni di impresa associate alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. «Gli studi in Informatica e management sono molto diffusi nei paesi europei di lingua tedesca, e siamo convinti dell’importanza di proporre questo tipo di percorso anche qui in Alto Adige» s pi e ga i l profes s or Markus Zanker, prorettore alla didattica di Informatica, ideatore insieme al professor Maurizio Murgia della facoltà di Economia del secondo corso di studio triennale della sua facoltà. Due i rami principali del corso di studio approvato oggi, entrambi particolarmente influenzati dalla tra- sformazione digitale: la finanza, i mercati e l’advertising digitale.
Linguistica applicata
Il nuovo master in Linguistica applicata nella facoltà di Scienze della formazione è il primo percorso di formazione nel settore proposto al - l’Università di Bolzano. Il ma- ster si focalizza sul multilinguismo, sulle lingue delle min o r a n ze e sui dialetti, in particolare riferiti alla realtà dell’Alto Adige. Il corso di studi trilingue che partirà in autunno s i fo ca l i z ze r à a nche sull’utilizzo delle nuove tecnologie per l’analisi e il trattamento di dati linguistici, nonché all’analisi degli aspetti sociologici e antropologici delle lingue parlate.
«Grazie a questo corso gli studenti entreranno in possesso di un ampio spettro di competenze linguistiche, diventando figure di riferimento per attività nel campo della ricerca e della promozione linguistica e in generale nel campo della comunicazione», sottolinea la professoressa Silvia Dal Negro, che ha sviluppato il corso di studi insieme al collega, ricercatore e docente Alessandro Vietti. Ultimo passo, il via libera definitivo del Ministero competente.