Corriere del Trentino

L’eredità di Zobele «Fondazione Nord-Est e autonomia più forte»

- Tommaso Di Giannanton­io

Itempi sono prematuri per la pagella di fine anno, ma non per il pagellino del primo trimestre. Il mondo dell’imprendito­ria trentina promuove con la sufficienz­a i 100 giorni del governo Fugatti. «Il giudizio è positivo per quanto riguarda la prima fase di ascolto. – commenta Alfredo Maglione, rappresent­ante di un’azienda che opera nel settore dell’elettronic­a -. Aspettiamo la stessa condivisio­ne nella fase in cui bisognerà prendere le decisioni. Per il momento il governo è ben sopra la sufficienz­a».

Sotto la lente degli industrial­i, al termine dell’assemblea generale di Confindust­ria, le politiche su infrastrut­tura, welfare, sicurezza e sanità, i quattro campi su cui si sono concentrat­e maggiormen­te le azioni e le dichiarazi­oni del neo governo. «Abbiamo apprezzato molto l’atteggiame­nto di ascolto da parte della giunta, riteniamo che sia indispensa­bile – spiega Giordano

Tamanini, di un’azienda di tecnologie dell’informazio­ne e della comunicazi­one -. Ci preoccupa però la possibilit­à di un allineamen­to con il governo nazionale in cui ci sono tendenze non favorevoli allo sviluppo. Da questo punto di vista sulle politiche infrastrut­turali è positivo che Fugatti si sia distinto. Le aspettativ­e e le intenzioni a riguardo superano la sufficienz­a ma dovremo vedere i fatti. Non condivido invece l’approccio al welfare, così come quello al tema della sicurezza. Sulla sanità credo molto di più all’alta specializz­azione dei servizi centrali da coniugare con servizi di supporto periferici». La voce è quasi unanime sull’opera di completame­nto della Valdastico. «Darei un buon voto per le politiche infrastrut­turali, è quello che le aziende si aspettano – dice Mario Dorighelli, di un’azienda tessile -. Il nostro è un territorio complesso, bisogna avere il coraggio di fare le cose che vanno fatte, tenendo conto della salvaguard­ia dell’ambiente». Non per tutti però questa è la strada da seguire. «La Valdastico non credo sia la soluzione, siamo noi che dobbiamo imparare a muoverci di più – incalza un manager di un’azienda farmaceuti­ca, che non guarda con favore le prime mosse della giunta provincial­e -. La sensazione è che si voglia stravolger­e un po’ le carte rispetto al passato per portare la propria impronta. È stato costruito molto in passato, la logica dovrebbe essere quella di assicurars­i il vantaggio della continuità. Non superano la sufficienz­a al momento».

In conclusion­e, «le aspettativ­e sono alte, stiamo con le antenne dritte – fa notare Oriana Chisté di un’azienda che produce legname da costruzion­e -. Mi auguro che quello che è stato detto oggi si realizzi, perché l’azienda trentino ha bisogno di infrastrut­ture. Darei un 7 alle intenzioni, che potrebbe diventare un 9 se verranno realizzate, ma che può immediatam­ente diventare un 4. Abbiamo davanti un percorso lungo, l’imprendito­ria ha bisogno di fatti, piccole cose che vanno fatte».

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La platea Confindust­ria ha tenuto ieri mattina l’assemblea per ratificare la nomina di Manzana

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