L’eredità di Zobele «Fondazione Nord-Est e autonomia più forte»
Itempi sono prematuri per la pagella di fine anno, ma non per il pagellino del primo trimestre. Il mondo dell’imprenditoria trentina promuove con la sufficienza i 100 giorni del governo Fugatti. «Il giudizio è positivo per quanto riguarda la prima fase di ascolto. – commenta Alfredo Maglione, rappresentante di un’azienda che opera nel settore dell’elettronica -. Aspettiamo la stessa condivisione nella fase in cui bisognerà prendere le decisioni. Per il momento il governo è ben sopra la sufficienza».
Sotto la lente degli industriali, al termine dell’assemblea generale di Confindustria, le politiche su infrastruttura, welfare, sicurezza e sanità, i quattro campi su cui si sono concentrate maggiormente le azioni e le dichiarazioni del neo governo. «Abbiamo apprezzato molto l’atteggiamento di ascolto da parte della giunta, riteniamo che sia indispensabile – spiega Giordano
Tamanini, di un’azienda di tecnologie dell’informazione e della comunicazione -. Ci preoccupa però la possibilità di un allineamento con il governo nazionale in cui ci sono tendenze non favorevoli allo sviluppo. Da questo punto di vista sulle politiche infrastrutturali è positivo che Fugatti si sia distinto. Le aspettative e le intenzioni a riguardo superano la sufficienza ma dovremo vedere i fatti. Non condivido invece l’approccio al welfare, così come quello al tema della sicurezza. Sulla sanità credo molto di più all’alta specializzazione dei servizi centrali da coniugare con servizi di supporto periferici». La voce è quasi unanime sull’opera di completamento della Valdastico. «Darei un buon voto per le politiche infrastrutturali, è quello che le aziende si aspettano – dice Mario Dorighelli, di un’azienda tessile -. Il nostro è un territorio complesso, bisogna avere il coraggio di fare le cose che vanno fatte, tenendo conto della salvaguardia dell’ambiente». Non per tutti però questa è la strada da seguire. «La Valdastico non credo sia la soluzione, siamo noi che dobbiamo imparare a muoverci di più – incalza un manager di un’azienda farmaceutica, che non guarda con favore le prime mosse della giunta provinciale -. La sensazione è che si voglia stravolgere un po’ le carte rispetto al passato per portare la propria impronta. È stato costruito molto in passato, la logica dovrebbe essere quella di assicurarsi il vantaggio della continuità. Non superano la sufficienza al momento».
In conclusione, «le aspettative sono alte, stiamo con le antenne dritte – fa notare Oriana Chisté di un’azienda che produce legname da costruzione -. Mi auguro che quello che è stato detto oggi si realizzi, perché l’azienda trentino ha bisogno di infrastrutture. Darei un 7 alle intenzioni, che potrebbe diventare un 9 se verranno realizzate, ma che può immediatamente diventare un 4. Abbiamo davanti un percorso lungo, l’imprenditoria ha bisogno di fatti, piccole cose che vanno fatte».