Corriere del Trentino

«Non dormiamo più»

- Di Marzia Zamattio

TRENTO Da due notti Ottorino Pomermaier e la moglie Natalina Riviera, 76 e 73 anni, non entrano più nella camera da letto dove sono stati aggrediti domenica sera attorno alle 23 da due sconosciut­i che si sono introdotti, picchiando l’uomo che ha riportato due ferite e cinque punti, e cercando di sedare la donna, non riuscendoc­i, nella loro villetta «Ca’ storta», in via Vegri, nel centro di Caldonazzo. Per la sua particolar­e architettu­ra la villetta è nota agli abitanti del posto che conoscono la coppia di ambulanti, con tre figli, giunti una trentina di anni fa in paese. E che, episodio al vaglio degli investigat­ori, lo scorso anno ha subito un’irruzione notturna analoga. Quella volta però dormivano entrambi e i ladri si erano introdotti in casa rubando qualche gioiello della moglie per un bottino di poche centinaia di euro. Era il 6 giugno 2018. Anche allora nessuna telecamera o allarme. Solo la cagnolina Ketty, una meticcia, che pare non abbia neanche abbaiato, forse intontita dallo spray che volevano spruzzare anche alla moglie. «Non servono — dicono all’unisono — se vogliono entrare lo fanno lo stesso».

Due giorni dopo la rapina, i due coniugi sono ancora scoss i . « I miei genitori ? Ancora molto stremidi», dice preoccupat­a la figlia Donatella, che fa la spola dalla vicina abitazione alla casa dei genitori per verificare come stanno. «Li vedo molto spaventati, provati, devono ancora entrare nella loro camera da letto, si devono riprendere,  Sono le 23 di domenica quando due malviventi entrano nella villa di via Vegri 19 a Caldonazzo

 Aggredito l’uomo che riporta ferite al capo, mentre la donna è illesa ma essere aggrediti in questo modo li ha sconvolti».

Lo confermano i due anziani. Natalina dice: «È dall’altro ieri che non dormo, ho sempre l’ansia». E Ottorino Pompermaie­r, che domenica notte con i suoi 76 anni ha affrontato gli aggressori, dando due pugno a uno dei due: «Sono dolorante e un po’ intontito». I colpi inferti dalla pistola che ha raccontato di aver visto anche ai carabinier­i, gli hanno procurato due profonde ferite — «c’era un lago di sangue per terra» — e cinque punti di sutura al pronto soccorso da dove è uscito già lunedì mattina alle 3, poche ore dopo l’accaduto. «Non siamo ancora rientrati nella nostra camera da letto, ci siamo momentanea­mente sistemati in soggiorno, ora vediamo cosa fare questa sera, non mangio da due giorni tra una cosa e l’altra..», spiega l’uomo. Che ripercorre l’accaduto: «Ho visto l’uomo entrare in camera, la luce era assente, compresa la tivu che guardavo a letto, poi mi si è avventato contro colpendomi con un oggetto contundent­e». Nel frattempo uno dei due malv i ve nt i ce rca va di s e da re la donna con uno spray. «Ma ho reagito — dice — sono saltato fuori dal letto e ho dato il primo colpo e poi il secondo e lui è s ca ppato , non ho f a t to in tempo a prendere in cucina un coltello che non c’era più nessuno dei due». Probabilme­nte s o no u s c i t i da u na f i ne s t r a aperta. Nessuna intenzione di cambiare serrature, o mettere antifurti e men che meno sistemi di allarme da parte degli anziani: « Se i vol venire dentro, i vèn, ma ora prendo una lupara», dice.

Intanto i carabinier­i della compagnia di Borgo Valsugana s ono gi à a l l a voro. In mano hanno un descrizion­e dei due malviventi, uno più alto e robusto con il viso coperto da un passamonta­gna, l’altro, quello a volto scoperto, magro e più basso, e pochi indizi. I due rapinatori non hanno detto nulla, niente che possa neppure tradire un accento. Uno dei due aveva in mano uno spray narcotizza­nte che avrebbe spruzzato in direzione di Natalina dopo la

2018 i due anziani avevano subito un furto con dinamiche simili a quelle di domenica. Quella volta però la coppia dormiva e non si era accora di nulla a parte il furto di gioielli reazione del marito. Ottorino con grande coraggio ha affrontato i banditi e poi sarebbe corso in cucina afferrando uno spiedo e rincorrend­o i malviventi. Ma la sua forza e il coraggio non sono bastati a fermali, sono fuggiti a piedi senza lasciare traccia. Stando ai primi accertamen­ti i due si sarebbero introdotti nella casa attraverso una finestra aperta, poi avrebbero staccato la corrente elettrica. È accaduto tutto in fretta e ora i carabinier­i sperano nelle telecamere situate nelle diverse vie del paese e nel parco vicino per trovare tracce utili a risalire ai due rapinatori.

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Foto Rensi) La casa Il luogo dove è avvenuta l’aggression­e ai danni della coppia di Caldonazzo alla Ca’ storta. A lato Ottorino Pompermaie­r (
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