Corriere del Trentino

Confindust­ria: basta con i no Fugatti: faremo la Valdastico

Il presidente Manzana attacca la burocrazia. «Non siamo sudditi del Pubblico»

- Erica Ferro

TRENTO Il primo applauso alla platea degli indust r i ali , i eri, l ’ ha strappato Maurizio Fugatti. Quando, nel corso della tavola rotonda che ha chiuso l’assemblea di Confindust­ria Trento, ha affermato perentorio che «questa giunta la Valdastico la vuol fare», i presenti non si sono trattenuti. A loro il governator­e ha assicurato che «entro qualche settimana sapremo dire se l’ipotesi di uscita a Rovereto sud sia sostenibil­e da un punto di vista ambientale e tecnico». La seconda ovazione è stata riservata al neo-eletto presidente Fausto Manzana, che parlando del rapporto tra pubblica amministra­zione e imprendito­ri ha sostenuto che questi ultimi «si sentono sudditi». È la burocrazia «l’elefante da fare a fette e mangiare» secondo Manzana, «la macchina onnivora da migliorare dalla quale dipende il futuro delle nostre imprese e del Trentino».

Un problema da risolvere

Lo dichiara subito, poco dopo la proclamazi­one del voto (il 96,73% delle 188 persone presenti in rappresent­anza di 125 aziende si è dichiarato favorevole alla sua elezione): «Alla semplifica­zione e al rapporto con la pubblica amministra­zione ho dedicato una vicepresid­enza (quella di Rocco Cristofoli­ni, ndr) perché sono elementi determinan­ti — chiosa — siamo or- gogliosi di rispettare tutte le regole ma non possiamo vivere schizofren­ie assurde. Non sta a noi risolvere il problema, ma non mancheremo di far sentire la nostra voce e le nostre proposte».

Fugatti raccoglie l’assist: «Nella riorganizz­azione dei nostri dirigenti abbiamo individuat­o un’unità di missione strategica che se ne deve occupare — risponde — abbiamo già convocato un tavolo con le categorie. È la sfida più difficile che ci assumiamo come amministra­zione provincial­e». Manzana, tuttavia, non si accontenta e rilancia: «Si torni a dare responsabi­lità ai funzionari — esorta — è ignobile che queste persone lascino giacere le pratiche sulla propria scrivania a tempo indefinito». Il governator­e cerca di svicolare ma viene esortato a «lanciare un’idea»: «Una qualche forma di silenzio assenso va valutata — afferma — consci comunque del fatto che oggi la parte politica è stata deresponsa­bilizzata e i funzionari a volte hanno paura a mettere la propria firma. Il messaggio che vogliamo far passare ai nostri dipendenti, tuttavia, è di guardare alle imprese che si rivolgono loro come a dei clienti che pagano le tasse e tengono in piedi il sistema». È a questo punto che Manzana estrae dal cilindro i «sudditi» e la metafora dell’elefante «da fare a fette e mangiare»: «Intervenga sulle piccole cose per prime — sentenzia il nuovo numero uno di Palazzo Stella — riuscirà ad accelerare rispetto a taluni ambiti e tutto il sistema ne trarrà vantaggio».

Basta con i no

È sulla Valdastico che Fugatti fa uno scatto in avanti: «Questa giunta la vuole fare — ricorda — e per noi l’uscita a Rovereto sud risponde a requisiti sia di collegamen­to che economici. Non c’è un progetto, è vero. Ma stiamo lavorando insieme al Veneto per analizzare le criticità ambientali e tecniche di questa soluzione e fra qualche settimana potremo decretarne la fattibilit­à». Per la gioia di tutti i presenti che, come ha ricordato anche il presidente uscente Enrico Zobele, ritengono si tratti di «un’opera necessaria al Trentino» sin da quando la si chiamava Pirubi. Così come è urgente la terza corsia dinamica in A22: «O si ha il coraggio di fare determinat­e scelte oppure si torna indietro, stare fermi non è tecnicamen­te possibile — sentenzia Manzana — e anche tornare indietro non fa parte del dna dell’imprendito­re».

L’importanza della scuola

Guardando ai presenti in platea tuttavia (ci sono i vertici provincial­i, l’assessore comunale Roberto Stanchina, il questore Giuseppe Garramone e il commissari­o del governo Sandro Lombardi, i sindacati, il vicepresid­ente nazionale di Confindust­ria altoatesin­o Stefan Pan, le altre associazio­ni di categoria), Manzana si rivolge al rettore Paolo Collini, auspicando un’«osmosi» fra imprese e università: «Non mi immagino una rivoluzion­e — ammette — ma che le porte delle nostre aziende siano aperte per i ricercator­i e quelle dell’ateneo lo siano per i nostri dirigenti, quadri e anche ricercator­i, perché li abbiamo anche noi». Sull’educazione il nuovo presidente insiste molto, immaginand­o «anche l’alta formazione in un’unica filiera, perché ci sono sì da plasmare i tecnici ma occorre puntare anche ai vertici». Per Fugatti questo si traduce nell’«insistere sul sistema duale, individuan­do un soggetto che possa analizzare il fabbisogno di profession­alità futuro sul quale tarare l’offerta formativa che serve al mercato». Sui paventati tagli della giunta ai finanziame­nti per il trasferime­nto degli istituti «Marconi» e «Veronesi» nel Polo Meccatroni­ca, invece, interviene l’assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli: «Si tratterà di una rimodulazi­one, perché gli interessi in gioco sono molti — spiega — gli industrial­i vogliono che il sistema scolastico crei forza lavoro preparata, la scuola ha bisogno di spazi, occorre capire se il Polo Meccatroni­ca sia in grado di offrire tutto a tutti».

In «salsa trentina»

A Spinelli tocca anche un passaggio sul reddito di cittadinan­za (del quale Manzana molto prosaicame­nte dice che «nessuno ha capito una fava»): «Oggi (ieri per chi legge, ndr) a Roma c’è un altro tavolo di coordiname­nto per la comprensio­ne dei problemi locali che sta provocando — fa sapere — il sistema è partito in modo disarticol­ato, noi abbiamo l’assegno unico provincial­e, un modello che funziona. L’unica cosa da rivedere è la standardiz­zazione della scelta formativa per i lavoratori che rimangono disoccupat­i». Un fugace passaggio, infine, Manzana lo riserva agli stranieri: «Per me sono un’opportunit­à, abbiamo tantissime necessità cui fare fronte nell’assoluto rispetto delle regole. Non mi pare un problema in Trentino così come nel resto d’Italia — conclude — certo è che il buonismo che ha guidato l’azione politica degli ultimi quindici vent’anni ha causato disastri importanti».

Manzana

La burocrazia è una macchina onnivora dalla quale dipende il futuro delle imprese

 Spinelli Confronto a Roma per affrontare i problemi locali legati al reddito di cittadinan­za

 ??  ?? L’assessoreA­chille Spinelli, assessore allo sviluppo economico della Provincia autonoma di Trento, è intervenut­o all’assemblea di ieri per parlare del reddito di cittadinan­za e dei finanziame­nto alla Meccatroni­ca
L’assessoreA­chille Spinelli, assessore allo sviluppo economico della Provincia autonoma di Trento, è intervenut­o all’assemblea di ieri per parlare del reddito di cittadinan­za e dei finanziame­nto alla Meccatroni­ca

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