Zobele e lo scudo sull’autonomia «Insidiata da Roma»
Il leader uscente: «Impegno per lo sviluppo»
Semplificazione, infrastrutture, ricerca: molte delle parole chiave pronunciate dal presidente uscente di Confindustria Enrico Zobele sono state ripetute anche dal suo successore Fausto Manzana. Chi alla vigilia della sua designazione vedeva in lui un possibile elemento destabilizzante di rottura rispetto al passato, dunque, è stato in parte smentito.
Zobele ha passato il testimone citando la riattivazione del Coordinamento provinciale imprenditori (Manzana lo ha esaltato come «luogo dove far sentire meglio la nostra voce») e il rilancio della Fondazione Nord Est, annunciando una presentazione speciale del suo rapporto a Trento nelle prossime settimane. Subentrato quasi un anno fa a Giulio Bonazzi, dimessosi prima della naturale scadenza del suo mandato per risolvere un problema giudiziario relativo al sequestro del depuratore di Rovereto della sua azienda Aquaspace, Zobele si congeda dall’assemblea cominciando col ringra- ziare proprio il suo predecessore, «anche per la sorpresina che mi ha fatto rimettendomi in sella».
Lascia invitando Maurizio Fugatti «a difendere con forza la nostra autonomia dai possibili attacchi romani» (ma il governatore dirà poi nella tavola rotonda che «oggi c’è meno ostilità del passato a livello parlamentare per il fatto che altre regioni hanno iniziato un percorso per l’autogoverno»). Zobele sostiene di «aver creduto nel valore dell’alleanza tra regioni tra loro diverse per caratteristiche, ma con obiettivi comuni, per costruire un progetto di sviluppo sostenibile per quest’area del Paese» riferendosi alla Fondazione Nord Est, ma esorta allo stesso tempo a «guardare oltre i confini nazionali»: «Stiamo vivendo un periodo delicato a livello internazionale, con la Germania che sta rallentando, la Brexit, i dazi americani – ricorda – ma anche a causa di dichiarazioni e atti i n - comprensibili da parte del nostro governo centrale, da cui vorremmo invece appoggio perché di problemi ce ne sono già a sufficienza».
Tunnel del Brennero, Valdastico e concessione di A22 sono le questioni cruciali in tema di infrastrutture: non bloccare assolutamente il primo, completare la seconda in tempi ragionevoli, risolvere la terza e realizzarvi la terza corsia dinamica, «che tra le varie opere è quella che si può completare più facilmente e rapidamente».
Nel suo discorso di congedo dalla presidenza di Confindustria (anche se continuerà a far parte del consiglio), Zobele passa a Manzana anche il testimone della «Sfida con la “esse”maiuscola, la semplificazione»: «Non si tratta solo di delegiferare e semplificare regole e procedure – precisa – ma anche di diffondere una mentalità nuova all’interno della pubblica amministrazione, che eviti a monte la creazione di complicazioni inutili». Oltre che da qui, la competitività del Trentino passa a nc he da « un s i s te ma c he sappia fare ricerca di base di eccellenza e tradurla in innovazione insieme alle imprese»: «Va fatto qualche sforzo in più – conclude, plaudendo all’accorpamento provinciale delle deleghe di ricerca, lavoro e sviluppo economico – per aiutare le imprese trentine a vincere la sfida dell’innovazione».
Ho sempre creduto nell’alleanza tra regioni diverse, ma con obiettivi comuni
Bisogna diffondere una mentalità che eviti la creazione di inutili complessità