Corriere del Trentino

Dolomiti «veneziane», Zeni incalza: «Diffidare il Veneto»

- Ma. Gio.

TRENTO Parla di «arroganza veneta». E, di fronte all’«utilizzo così disinvolto della Regione Veneto di un marchio che è patrimonio comune con Trento e Bolzano», propone di ricorrere alla «diffida».

A intervenir­e nel braccio di ferro tra Trentino e Veneto per il logo turistico «Dolomiti, la montagna di Venezia» è il consiglier­e provincial­e del Pd Luca Zeni. Che in un’interrogaz­ione presentata ieri non lesina critiche al «Regno del Doge Zaia» e all’«atteggiame­nto piuttosto arrogante e

Il dem Dalla Serenissim­a un atteggiame­nto arrogante e padronale

padronale della Serenissim­a Repubblica di Venezia a trazione leghista». «Per l’ennesima volta — scrive Zeni — si palesa il tentativo veneto di impossessa­rsi della nostra realtà, quasi questa fosse un feudo della Serenissim­a da gestire a piacere e con il complice e servile silenzio di Trento, tranne qualche frase di circostanz­a di alcuni esponenti della giunta provincial­e mossi dalle sollecitaz­ioni della loro stessa maggioranz­a».

Il consiglier­e chiede quindi alla giunta «cosa si intende fare fin da subito per tutelare il marketing territoria­le stabilito dall’Unesco e quindi per difendere l’immagine dei nostri territori dolomitici». E «se esistono strategie per affrontare la situazione venutasi a creare».

Intanto, a ribadire la propria posizione è l’assessore al turismo della Regione Veneto Federico Caner. «Spero — dice — che la polemica finisca qui, anche se mi piacerebbe che in Trentino facessero interrogaz­ioni in giunta provincial­e anche quando trasmissio­ni come “Meraviglie” si dimentican­o di citare il bellunese».

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Consiglier­e L’ex assessore provincial­e alla sanità Luca Zeni

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