Cooperazione, la vicepresidente Franch «Nessuna chiusura verso l’ala sociale»
La docente al centro di violente polemiche: le tensioni vanno affrontate nelle sedi istituzionali
TRENTO «Non entro nel merito di dichiarazioni che ho appreso dai giornali», dice Mariangela Franch, vicepresidente di Federcoop, a proposito di quanto affermato ieri dai rappresentanti del sociale in merito alla scelta di abbandonare il cda.
Nella nota dicono di aver constatato l’impossibilità di un dialogo a fronte della loro richiesta di maggior rappresentatività.
« Mi limito a ribadire quanto è stato rappresentato in consiglio da parte mia, ovvero il fatto di essere stata eletta in assemblea con 325 voti come consigliere trasversale e di essere stata poi votata dalla maggioranza del cda. Il settore sociale è un insieme composito. La linea che ho presentato in assemblea è sempre stata e continua ad essere quella di rappresentare tutte le cooperative sociali e le loro istanze».
Vale anche per Consolida?
«Con Consolida, come con le altre cooperative, ho sempre cercato di favorire le occasioni di confronto. Il consorzio Consolida ha senza dubbio un ruolo prezioso per il mondo cooperativo e in un incontro di pochi giorni fa abbiamo avuto un bello scambio di vedute. Quindi ribadisco che da parte mia non c ’è alcuna preclusione e non c’è mai stata».
I rappresentanti di Consolida però dicono di essersi sentiti delegittimati.
«Ho trovato strano che sia stato fatto quel comunicato, anche perché credo che i conflitti vadano affrontati e gestiti nelle sedi istituzionali. Non siamo in un gioco politico, siamo lì per trovare le migliori soluzioni per le cooperative. Ognuno poi è responsabile delle proprie azioni».
Non crede che il lungo silenzio da parte della Federazione sui tagli all’accoglienza e poi l’intervista rilasciata da Mattarei abbiano contribuito a far crescere le tensioni?
«Quello che è stato scritto non corrisponde allo spirito e al senso di quanto la presidente aveva dichiarato, come ha spiegato lei stessa. Credo che dal punto di vista del rispetto delle procedure istituzionali la presidente abbia sempre agito correttamente. Non avrebbe potuto prendere posizione senza aver prima consultato il cda ed è quello che ha fatto ieri, quando abbiamo ribadito che l’accoglienza e la solidarietà fanno parte dell’identità del mondo cooperativo».
Ritiene che ci siano i mar-
Mariangela Franch, docente di marketing aziendale alla facoltà di Economia dell’Università di Trento e fondatrice della cooperativa sociale Stella Montis, copre la carica di vicepresidente in Federcoop
gini per una riconciliazione?
«I margini ci sono sempre e nell’interesse del movimento dobbiamo favorire ogni momento di confronto. Le sedi deputate a trovare delle soluzioni sono quelle istituzionali e lì faremo il possibile per ritrovare un’intesa il più larga possibile, iniziando a discutere delle questioni importanti».
Quali sono secondo Lei?
«Molte cooperative hanno espresso preoccupazione per il rinnovo del contratto nazionale, fermo dal 2011, che prevede un aumento dei salari. Molte realtà stanno discutendo delle difficoltà di riequilibrare costi e ricavi e delle possibili conseguenze occupazionali. Sono questi i temi di cui dobbiamo discutere. La Federazione deve mettere sul tavolo il problema e pensare a cosa possiamo fare. Su questo terreno credo non sia difficile trovare un confronto».