Corriere del Trentino

Niente strada dedicata a Craxi Bosetti ritira la proposta

Toponomast­ica, duello serrato in Consiglio

- Tommaso Di Giannanton­io

TRENTO I 12 giardini delle piazze e dei parchi pubblici senza «carta d’identità», come piazza Dante e il parco di Gocciadoro, hanno da ieri un nome ufficiale, speculare a quello popolare. Il consiglio comunale ha approvato quasi all’unanimità la delibera sull’intitolazi­one dei giardini della città, nonostante l’accesa discussion­e sul giardino in via Palermo in omaggio alla partigiana e giornalist­a Ines Pisoni, tra i 18 giardini senza denominazi­one che sono stati ufficializ­zati. A sorpresa invece è stata ritirata la mozione di i nt i to l a re una v i a o una piazza a Bettino Craxi. A farlo, senza dare spiegazion­i specifiche, lo stesso Stefano Bosetti che circa un mese fa aveva avanzato la proposta.

A scaldare l’atmosfera invece è stato l’emendament­o pro- posto dai consiglier­i di Civica Trentina, sostenuti dal gruppo consiliare della Lega Nord, con il quale si proponeva di s os t i t ui r e l ’ i nt i to l a z i one a Ines Pisoni con il «Giardino della pacificazi­one nazionale» dedicato, tramite targhe a loro intitolate, a Giorgio Almirante, Enrico Berlinguer, Aldo Moro e Bettino Craxi. In questo modo si proponeva di riconsegna­re un periodo sto-

Aula Il Consiglio comunale del capoluogo ieri sera si è occupato di toponomast­ica tra non poche polemiche

rico drammatico «al sereno e riappacifi­cato giudizio della Storia d’Italia e di tutti gli italiani, a vantaggio dell’unità della comunità nazionale tutta». Tra gli emendament­i anche quello di cancellare il nome di Ines Pisoni tra le madri costituent­i trentine. La reaz i o n e d a p a r te d e g l i altri gruppi consiliari è stata immediata. «È una furbata inserire questi nomi, la pacificazi­one nazionale l’hanno garantita tutti quelli che hanno fatto parte del comitato di liberazion­e nazionale», ha detto Antonia Romano (L’altra Trento a Sinistra). Il consiglier­e Stefano Bosetti (gruppo PdPsi) ha parlato di un «emendament­o antistoric­o», mentre i l consi gl i e re Giovanni Scalfi (Futura Trento), rifere ndosi a l l ’ i nt i to l a z i o ne a G i o r g i o A l mi r a n t e , d i u n «tentativo di legittimaz­ione di un uomo politico che ha sempre rivendicat­o il ventennio fascista». La proposta di emendament­o, infine, è stata rigettata con 25 voti contrari, 9 quelli a favore, mentre 3 i non votanti e 2 gli astenuti.

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