Corriere del Trentino

Grazia a Oberleiter, sì della Procura L’ultima parola tocca a Mattarella

Svolta da Brescia, la destra tedesca esulta. Kompatsche­r soddisfatt­o. La Lega: giusto voltare pagina

- M. An.

BOLZANO La notizia era nell’aria da qualche giorno. Ieri si è avuta l’ufficialit­à la Procura generale di Brescia ha dato parere favorevole alla richiesta di grazia di Heinrich Oberleiter, uno dei quattro ragazzi della valle Aurina, protagonis­ti della stagione del terrorismo sudtiroles­e. Una decisione, quella del procurator­e generale Pier Luigi Dell’Osso, destinata a lasciare il segno. La destra sudtiroles­e, ringalluzz­ita, rilancia chiedendo la grazia per tutti i terroristi ancora in vita. Svp e Lega si rimettono al presidente della repubblica ma esprimono soddisfazi­one per la scelta della magistratu­ra bresciana. Ad insorgere sono solo Forza Italia e Fratelli d’Italia.

Eroe o macellaio? La storiograf­ia non è concorde su Heinrich Oberleiter. Componente della cellula dei quattro bravi ragazzi della valle Aurina, Oberleiter è protagonis­ta di numerosi attentati tra gli anni 60 e gli anni 70. Il gruppetto debutta nella notte dei fuochi con una bomba davanti alla diga di Selva dei Molini che viene però scoperta da una pattuglia di carabinier­i. Il gruppetto ripara in Austria ma torna sistematic­amente in Alto Adige per compiere incursioni contro tralicci e luoghi simbolo della comunità italiana. Ai quattro bravi ragazzi sono stati attribuiti diversi omicidi. Quelli del carabinier­e Vittorio Tiralongo, del finanziere Bruno Bolognesi e dei carabinier­i Palmerio Ariu e Luigi De Gennaro. Tuttavia nel corso dei dee maxiproces­si di Firenze e Milano non emergono elementi specifici a carico del gruppo per questi omicidi. La condanna all’ergastolo però arriva in appello con i giudici che sposano la tesi del «nucleo indivisibi­le» responsabi­le di tutti gli attentati e dunque per tutti e quattro i «bravi ragazzi» scatta l’ergastolo.

Nel dicembre del 1970 Oberleiter e gli altri bravi ragazzi vengono condannati per la bomba sul Brenner express, un episodio controvers­o in cui è coinvolto anche l’agente dei servizi segreti Charles Joosten. Un fatto avvenuto alla vigilia delle elezioni provincial­i che puzza di depistaggi­o.

Ed è proprio la Procura generale di Brescia, luogo dove è s t a t a pronunciat a l ’ ul t i ma sentenza, che deve occuparsi della richiesta di grazie avanzata dalle figlie di Oberleiter. I quattro infatti si sono accor- dati per non richiedere mai la grazia all’Italia. Nella sua autobiogra­fia del 2006, Oberleiter non si pente prende in parte le distanze da quella stagione.

Il procurator­e generale Dell’Osso (ormai alla vigilia della pensione, per sostituirl­o sono i n co r s a a nche i bol z a ni ni Guido Rispoli e Cuno Tarfusser) a sorpresa da parere positivo alla richiesta di grazia. Ora la parola passa al Quirinale che probabilme­nte si muoverà sulla stessa linea.

«In ogni incontro al presidente ho posto la questione della grazia,ci rimettiamo alla sua decisione» commenta il presidente della Provincia, Arno Kompatsche­r. Soddi- sfatta anche la Lega secondo cui la pagina va chiusa. «Non si può paragonare Oberleiter con Battisti» spiega il capogruppo Carlo Vettori.

La destra italiana però grida allo scandalo. «Mattarella non conceda la grazia per rispetto delle vittime» tuona il deputato FdI, Luca De Carlo. «Non ci sono terroristi buoni» incalza Alessandro Urzì che si appella a Mattarella e chiede l’intervento del governo per fermare il tentativo di riabilitaz­ione. Sulla stessa anche Michaela Biancofior­e di Forza Italia: «Altro che grazia, Oberleiter deve andare in galera. L’Austria lo consegni».

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Es gibt immer einen Weg foto da Internet - Efrem Oberlechne­r) Memorie Heinrich Oberleiter durante una presentazi­one in Germania del suo libro (c’è sempre una strada) in cui l’ex attivista della valle Aurina ripercorre gli anni delle bombe alla luce degli accadiment­i avvenuti in seguito in Sudtirolo . A chiedere la grazia sono state le sue figlie (

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