«Mia figlia non è stata protetta»
Istituto de’ Medici, il padre posta sui social la foto della figlia pestata dal gruppetto di «bulle» Sospesa fino ad aprile la responsabile. Gullotta: subito coinvolti Procura e assistenti sociali
BOLZANO L’immagine dell’occhio nero ha fatto il giro del web: il post pubblicato su Facebook dal padre della ragazzina quindicenne picchiata da una compagna di scuola, all’Istituto de’ Medici di via San Quirino, è infatti diventato virale in poche ore.
Il genitore ha così voluto rendere chiara a tutti la gravità dell’aggressione, e denunciare la situazione di pericolo. Il neo sovrintendente della scuola italiana, Vincenzo Gullotta, precisa che «si è trattato di un episodio singolo» ma al tempo stesso spiega che la scuola ha subito reagito, sospendendo fino ad aprile la studentessa responsabile dell’aggressione. «La 15enne selvaggiamente pestata a scuola è mia figlia. Non è stata una lite — scrive il padre su Facebook — è stato un atto di violenza gratuito eseguito da una 14enne marocchina, sostenuta da un gruppo di una decina di connazionali coetanee. Il fatto è accaduto in classe, sotto gli occhi di tutti i compagni. Insultata e derisa al distributore delle bevande dal gruppetto di ragazze marocchine, mia figlia è stata poi raggiunta in classe dove è stata insultata, presa per i capelli, scaraventata a terra e violentemente presa a calci in faccia, in particolare all’occhio destro. Tutto senza apparenti motivi. L’aggressore? Un soggetto molto conosciuto sia alle precedenti scuole sia alle forze dell’ordine, con storie di aggressioni fin dall’epoca delle elementari».
Nel suo sfogo social, il padre conclude: «L’attuale scuola perché non sapeva? Perché un soggetto del genere girava liberamente senza essere sorvegliato? Nessuna polemica, ma prometto grande battaglia, per mia figlia, ma anche per voi ragazzi e genitori che purtroppo non potete ritener- vi indenni da quello che domani potrebbe succedere perché qualcuno ai quali siete affidati non ha guardato oltre». arole cariche di preoccupazione, alle quali replica a distanza il sovrintendente scolastico Gullotta: «Voglio incontrare il padre già nei pros- simi giorni. Posso capire il dolore e la preoccupazione della famiglia. È stato un episodio grave, ma al tempo stesso isolato, avvenuto in classe durante il cambio dell’o r a, quindi quando la sorveglianza degli insegnanti è un po’ meno efficiente». In merito ai presunti precedenti, il sovrintendente osserva: «Forse il padre ha avuto notizia di episodi precedenti in altre scuole, ma in questa non c’erano segnalazioni a carico della quattordicenne». Di certo, comunque, Gullotta non intende sottovalutare la vicenda: «La quattordicenne è stata sospesa dalla scuola per oltre un mese: rientrerà in classe solo a inizio aprile. Non solo, ma al suo rientro dovrà affrontare un accompagnamento perché deve rendersi conto di quello che ha commesso. Inoltre sono stati attivati sia la Procura dei minori che gli assistenti sociali, cioè tutte quelle figure c h e d e vo n o i n te r ve n i r e in queste situazioni. Grande attenzione sarà ovviamente riservata anche alla vittima dell’aggressione, che ha una prognosi di dieci giorni ed è provata psicologicamente. Al suo rientro, sarà sostenuta dallo psicologo della scuola, in un percorso per affrontare meglio questa vicenda. Noi vigileremo su questi episodi, ma l’Istituto de’ Medici — conclude Gullotta — resta comunque una buona scuola».
Da segnalare infine, che l’ex consigliere comunale del Pd Ubaldo Bacchiega cri t i ca il fatto che venga indicata la nazionalità della studentessa violenta: «Esprimo solidarietà alla vittima. Mi chiedo se sia fondamentale dire che chi ha colpito è marocchina. Condanno quindi anche la violenza di chi punta il dito sul colore o sull’etnia».