Corriere del Trentino

Lorenzetti fa riposare la sua squadra Itas, contro l’Amriswil è una formalità

Infortuni e stanchezza, turnover obbligato. Per passare il turno basta vincere due set IL RITORNO DI COPPA CEV

- Erica Ferro

Vincere due set (possibilme­nte risparmian­do la maggior quantità di energie possibile). È questo l’obiettivo che la Trentino Itas deve centrare questa sera: tanto basterebbe, infatti, alla squadra di casa, per staccare il pass per la qualificaz­ione alla semifinale di coppa Cev in virtù del 3-0 maturato nella gara d’andata dei quarti. Battere l’Amriswil, tuttavia, potrebbe essere l’ultima delle difficoltà in casa Trentino volley: i grattacapi maggiori, in q ue s to momento, a r r i va no dall’infermeria.

S re c ko L i s i na c e S i mone Giannelli sono fermi: il primo è alle prese con un problema al polpaccio che lo aveva limitato già nel match giocato sabato sera a Bologna, il secondo accusa un risentimen­to agli addominali. Non saranno di certo della partita stasera. Ma da valutare ci sono anche le condizioni di Uros Kovacevic, che lamenta problemi alla schiena:

Il tecnico Sappiamo che i prossimi 15 giorni qui saranno critici per quanto riguarda l’organico

Angelo Lorenzetti, insieme allo staff medico e tecnico, valuterà all’ultimo se gettarlo nella mischia o preservarl­o in vista dei futuri appuntamen­ti. Troverà di nuovo spazio in campo Lorenzo Codarin dunque, dopo l a buona pre s t a z i one in Coppa Italia. Nel sestetto base figurerà anche Nicola Daldello, che già si era ben destreggia­to nella gara di ritorno contro il Losanna. Se Kovacevic non dovesse farcela, poi, via libera a Maarten Van Garderen nello starting six.

Insomma, metà della formazione titolare potrebbe essere fuori gioco. «I prossimi saranno quindici giorni in cui dovremo fare necessaria­mente i conti con l’infermeria e magari in cui saremo spesso in emergenza a livello di organico – ammette Lorenzetti – valuterò fino all’ultimo quale sestetto mandare in campo, ma mi auguro che chiunque giochi lo faccia con la giusta atte nz i o ne e co nce nt r a z i o ne perché l’Amriswil è una squadra che non va sottovalut­ata. Pur avendo dimostrato un livello inferiore, è in grado di metterci in difficoltà, come è già successo nel terzo set della gara d’andata». Rimane tuttavia l’impression­e che la squadra svizzera sia ampiamente alla portata anche di una Tren- to senza metà dei suoi titolari. Così come potrebbero esserlo – forse meglio con un’Itas a ranghi completi – anche l’Olympiacos Piraeus e il Neftohimic Burgas, ovvero uno dei due avversari che i gialloblù potrebbero affrontare in semifinale (fermo restando, ovviamente, l a necessità di qualificar­visi). All’andata si sono imposti i bulgari in quattro set, il ritorno si giocherà domani sera. Spingendo, dunque, lo sguardo ancora oltre il match di questa sera e i quarti di finale, e pure un po’ in là, l’unico avversario davvero tosto potrebbe essere rappresent­ato in finale dai russi del Ke- merovo (che stasera affrontera­nno il Sastamala, già avversario di Trento due anni f a, battuto in tre set all’andata e poi se la vedranno con una fra Lindemans Aalst e Galatasara­y Istanbul).

Il club, che ha come secondo allenatore l’italiano Claudio Rifelli, è al secondo posto in classifica dietro a Kazan con ben quindici vittorie e solo quat t ro s conf i t te a l l ’a t t i vo . Un’eventuale gara decisiva della finale, fra l’altro, dopo Mosca e Tours, Trento la dovrebbe giocare nuovamente fuori casa.

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In volo Un’azione d’attacco della Itas nel match di Coppa Italia contro la Lube

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