Corriere del Trentino

Lo Cascio diventa scrittore: «Osservo e narro le piccole cose»

Oggi l’incontro alla libreria Arcadia con «Ogni ricordo in fiore»: un viaggio lungo e lento in treno come metafora della vita

- Andrea Bontempo

Un romanzo sulla vita e sulle sue possibili, innumerevo­li, direzioni. Che Luigi Lo Cascio porta oggi alla libreria Arcadia di Rovereto (ore 18).

Ogni ricordo un fiore (Feltrinell­i, 2018), è il romanzo d’esordio dell’attore e regista siciliano Lo Cascio, famoso soprattutt­o per i film «I cento passi» e «La meglio gioventù».

Il romanzo è il racconto di un viaggio lungo e lento sul treno Intercity 728, da Palermo a Roma, in cui il protagonis­ta, lo scrittore mancato Paride Bruno, di ritorno dal funerale del padre di un amico, riprende in mano un pesante faldone e rilegge i propri 230 incipit di romanzi interrotti, di ogni genere e stile.

Paride si accorgerà a poco a poco, fermata dopo fermata, un viaggio in treno co me viaggio della vita, che in quelle pagine sparse sono contenuti i frammenti della sua vita.

Cosa significa per lei scrivere?

«La scrittura per me è un esercizio quotidiano che nasce dalle piccole cose che mi capitano, incontri, dialoghi, letture, sogni - rivela Luigi Lo Cascio - . Nel tempo mi sono accorto di aver accumulato circa settanta incipit, inneschi di storie formati da una sola frase. Visto che non riuscivo a continuarn­e neanche uno ho pensato di aggiungern­e altri e raccoglier­li in un romanzo, con una cornice e un personaggi­o centrale che permettess­e di legarli fra loro». Esordiente Luigi Lo Cascio, attore notissimo, si cimenta ora con la scrittura per Feltrinell­i

L’escamotage degli incipit attorno a cui ruota la storia del libro, è diventato anche un gioco di scrittura per i lettori...

«In molte scuole hanno provato a continuare i vari incipit - fa sapere Lo Cascio — . A Napoli hanno indetto addirittur­a un concorso in cui alla fine io ho letto il testo vincitore».

Il romanzo sembra scritto per essere letto ad alta voce

«Componendo sceneggiat­ure ho sempre scritto qualcosa che andasse letto, recitato, in cui la voce fosse valorizzat­a e desse sensualità e corposità ai suoni»

Continuerà a scrivere?

«Me lo auguro: scrivere per il teatro mi pone vincoli pratici, legati a l l ’a l l e s t i mento , mentre l a n a r r a t i va mi d à molta più libertà. Non sono uno scrittore per contratto, scriverò solo se una storia verrà a trovarmi. Spero inoltre di potermi rimettere presto dietro la macchina da presa, come regista».

Farà la regia del film tratto dal suo romanzo «Ogni ricordo un fiore»?

«No, quello no, ma mi auguro che qualcuno abbia voglia di trarre uno spettacolo dal mio l i bro, ne ve r re bbe un’opera interessan­te».

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Il romanzo La copertina del libro dell’attore Luigi Lo Cascio

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