Imprese: ecco la nostra via crucis
Vigilanza, due anni fa l’appalto: tutto tace. Pulizie: molti lotti, tante offerte e l’ombra dei ricorsi
Rallentamenti negli appalti, aggiudicazioni lente per via degli innumerevoli ricorsi. Controlli ripetuti nel giro di pochi mesi sulla stessa azienda. Ritardi nelle gare, prima fra tutte quella per l’ospedale di Trento. E ancora tempistiche troppo lunghe per aver accesso alle agevolazioni previste dalla Provincia. Sono alcuni degli ostacoli burocratici con cui le imprese trentine si scontrano più spesso. Per questo adesso chiedono alla giunta provinciale di intervenire per favorire una semplificazione, come annunciato ieri dal presidente di Confindustria Fausto Manzana.
Rallentamenti negli TRENTO appalti, aggiudicazioni lente per via degli innumerevoli ricorsi. Controlli ripetuti nel giro di pochi mesi sulla stessa azienda. Queste sono alcune delle complessità burocratiche con cui gli imprenditori trentini devono fare i conti e che potrebbero essere al centro del dossier annunciato dal neopresidente di Confindustria, Fausto Manzana, che nel suo discorso programmatico ha chiesto alla Provincia di impegnarsi a snellire la burocrazia per le imprese.
Tra gli iter che mettono in difficoltà le aziende ci sarebbero le procedure per ottenere incentivi da destinare a progetti di ricerca. «La domanda — spiegano — è di per sé molto complessa. Le procedure lo sono altrettanto, soprattutto nel caso di importi significativi». In questi casi si parte da una valutazione politica per capire cosa possano garantire le imprese a fronte della futura erogazione. Poi si passa alla valutazione amministrativa e a quella scientifica. Prima però un comitato deve individuare l’esperto che valuterà il progetto. Il parere dell’esperto viene poi inviato al comitato che potrebbe chiedere all’azienda delle integrazioni. Tutto questo può ripetersi più volte, con il rischio che l’ok non arrivi prima di un anno.
Secondo molti imprenditori anche il passaggio delle pratiche al Confidi unico, a seguito della fusione tra Confidimpresa e la Cooperativa artigiana di garanzia, avrebbe contribuito a dilatare le tempistiche. «Anche per le domande più semplici — dicoFunivianTorent—o-Boncdonme, in compensazione d’imposta preDsarioeManeprimavera su spese
te, che dovrebbe eha giorni, l’attesa è di un anno».
Le aziende lamentano poi ritardi nelle concessioni dei bandi del Fondo europeo di sviluppo regionale. Quelli del 2017 dovevano andare in concessione entro il 15 gennaio e invece gli imprenditori hanno dovuto aspettare l’estate. A suscitare forti malumori nella categoria sono soprattutto i ritardi di alcune gare strategiche come quella per il nuovo ospedale di Trento. Per quel che riguarda invece la gara per il Palafiere di Riva del Garda alcuni ritengono che i requisiti previsti dal bando sarebbero addirittura impossibili da referenziare per le imprese trentine.
Secondo le aziende la diversa interpretazione della normativa da parte delle strutture che rilasciano le autorizzazioni e dei soggetti deputato al controllo è un altro punto su cui l’ente pubblico dovrebbe fare una riflessione. Molte difficoltà derivano dalla complessità del codice degli appalti e dalla lunga serie di controlli che la pubblica amministrazione è tenuta a fare. Su quelli gli imprenditori non discutono. Alcune «lungaggini» però secondo loro potrebbero essere evitate o quantomeno snellite. Infine solleva perplessità il fatto che le imprese vengano scelte solo sulla base delle certificazione Soa, per cui può succedere, ad esempio, che imprese edili prendano appalti di lavori di impiantistica che dovrebbero essere eseguiti dalle imprese di impianti.