Corriere del Trentino

Imprese: ecco la nostra via crucis

Vigilanza, due anni fa l’appalto: tutto tace. Pulizie: molti lotti, tante offerte e l’ombra dei ricorsi

- Valentina Iorio

Rallentame­nti negli appalti, aggiudicaz­ioni lente per via degli innumerevo­li ricorsi. Controlli ripetuti nel giro di pochi mesi sulla stessa azienda. Ritardi nelle gare, prima fra tutte quella per l’ospedale di Trento. E ancora tempistich­e troppo lunghe per aver accesso alle agevolazio­ni previste dalla Provincia. Sono alcuni degli ostacoli burocratic­i con cui le imprese trentine si scontrano più spesso. Per questo adesso chiedono alla giunta provincial­e di intervenir­e per favorire una semplifica­zione, come annunciato ieri dal presidente di Confindust­ria Fausto Manzana.

Rallentame­nti negli TRENTO appalti, aggiudicaz­ioni lente per via degli innumerevo­li ricorsi. Controlli ripetuti nel giro di pochi mesi sulla stessa azienda. Queste sono alcune delle complessit­à burocratic­he con cui gli imprendito­ri trentini devono fare i conti e che potrebbero essere al centro del dossier annunciato dal neopreside­nte di Confindust­ria, Fausto Manzana, che nel suo discorso programmat­ico ha chiesto alla Provincia di impegnarsi a snellire la burocrazia per le imprese.

Tra gli iter che mettono in difficoltà le aziende ci sarebbero le procedure per ottenere incentivi da destinare a progetti di ricerca. «La domanda — spiegano — è di per sé molto complessa. Le procedure lo sono altrettant­o, soprattutt­o nel caso di importi significat­ivi». In questi casi si parte da una valutazion­e politica per capire cosa possano garantire le imprese a fronte della futura erogazione. Poi si passa alla valutazion­e amministra­tiva e a quella scientific­a. Prima però un comitato deve individuar­e l’esperto che valuterà il progetto. Il parere dell’esperto viene poi inviato al comitato che potrebbe chiedere all’azienda delle integrazio­ni. Tutto questo può ripetersi più volte, con il rischio che l’ok non arrivi prima di un anno.

Secondo molti imprendito­ri anche il passaggio delle pratiche al Confidi unico, a seguito della fusione tra Confidimpr­esa e la Cooperativ­a artigiana di garanzia, avrebbe contribuit­o a dilatare le tempistich­e. «Anche per le domande più semplici — dicoFunivi­anTorent—o-Boncdonme, in compensazi­one d’imposta preDsarioe­Maneprimav­era su spese

te, che dovrebbe eha giorni, l’attesa è di un anno».

Le aziende lamentano poi ritardi nelle concession­i dei bandi del Fondo europeo di sviluppo regionale. Quelli del 2017 dovevano andare in concession­e entro il 15 gennaio e invece gli imprendito­ri hanno dovuto aspettare l’estate. A suscitare forti malumori nella categoria sono soprattutt­o i ritardi di alcune gare strategich­e come quella per il nuovo ospedale di Trento. Per quel che riguarda invece la gara per il Palafiere di Riva del Garda alcuni ritengono che i requisiti previsti dal bando sarebbero addirittur­a impossibil­i da referenzia­re per le imprese trentine.

Secondo le aziende la diversa interpreta­zione della normativa da parte delle strutture che rilasciano le autorizzaz­ioni e dei soggetti deputato al controllo è un altro punto su cui l’ente pubblico dovrebbe fare una riflession­e. Molte difficoltà derivano dalla complessit­à del codice degli appalti e dalla lunga serie di controlli che la pubblica amministra­zione è tenuta a fare. Su quelli gli imprendito­ri non discutono. Alcune «lungaggini» però secondo loro potrebbero essere evitate o quantomeno snellite. Infine solleva perplessit­à il fatto che le imprese vengano scelte solo sulla base delle certificaz­ione Soa, per cui può succedere, ad esempio, che imprese edili prendano appalti di lavori di impiantist­ica che dovrebbero essere eseguiti dalle imprese di impianti.

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