AUTONOMIA «ALLARGATA» «Positivo l’aumento di livelli di autogoverno Sì al dialogo: non tutto finisce a Borghetto»
Fugatti conferma il legame con Zaia: abbiamo progetti comuni, come la Valdastico
TRENTO Giusto tenere alta l’attenzione a difesa dell’autonomia trentina, ma non ci sono rischi. Nel giorno dell’autonomia per Veneto, Emilia Romagna e Lombardia il presidente della Provincia Maurizio Fugatti si esprime riguardo l’autonomia trentina. E respinge ogni critica: i rapporti con Roma, dice, sono ottimi.
L’ex presidente di Confindustria Enrico Zobele ha invitato a «difendere con forza la nostra autonomia dai possibili attacchi romani». Come risponde?
«Siamo in una fase in cui di attacchi romani all’autonomia trentina non ne vediamo. Se prendiamo in considerazione i ricorsi fatti dalla precedente giunta provinciale contro leggi nazionali che minacciavano la nostra autonomia, ne contiamo moltissimi. Decine di ricorsi alla Corte Costituzionale fatti durante i precedenti governi. Da quando c’è questo governo a livello nazionale ricorsi non ce ne sono stati, al netto di quello riguardante la gestione dell’A22 fatto da noi. È giusto tenere alta l’asticella dell’attenzione, in questo sono d’accordo con Zobele. Dopo di che non sono più i tempi del centrosinistra».
A cosa si riferisce?
«Forse ci stiamo dimenticando cosa sono stati i governi Renzi, Monti, Letta. La riforma costituzionale proposta da Matteo Renzi metteva in vera difficoltà l’autonomia, e con il silenzio assoluto dell’allora governo provinciale. Gli stessi che ora siedono all’opposizione e che continuano a stracciarsi le vesti per cose quasi inesistenti».
Due i maggiori fronti aperti con Roma. La gestione dell’A22 e la questione del reddito di cittadinanza. A che punto siamo?
«Per quanto riguarda l’A22 è un tema aperto sul quale non abbiamo avuto problemi a fare ricorso e ora valuteremo le risposte che arriveranno. Di nuovo, per il reddito di cittadinanza abbiamo visto di peggio. Non mi sembra che la gente per strada si strappi i capelli in merito».
Quale l’opinione riguardo le nuove autonomie?
«Credo sia giusto che anche altre regioni abbiano maggiore autonomia. Si tratta di un loro diritto. Queste nuove autonomie fanno bene al nostro territorio perché il livellamento verso l’altro tutela anche la nostra, che è e rimane un modello di riferimento. Chiaro che la nostra proviene da motivazioni storiche ed etniche del tutto diverse, ma da autonomisti dovremmo essere solo felici che anche altri abbiano maggiori livelli di autogoverno».
Sono arrivate molte critiche da alcune regioni del sud Italia. Come mai?
«Le critiche delle regioni del sud sono normali, è sempre stato così. Sono 30 anni che si parla di una possibile riforma federale e ogni volta la loro reazione è di rifiuto».
Il maggiore livello di autogoverno di Veneto, Emilia Romagna e Lombardia si tradurrà in nuove strategie ed equilibri, soprattutto con il Veneto, per ragioni di confini e interessi comuni?
«La Valdastico è un argomento che riguarda entrambe le regioni, ed è un progetto importante anche per gli interessi del Trentino. Anche l’ex ministro Graziano Delrio affermava lo stesso, ma gli stessi esponenti del Pd che oggi si oppongono allora non dicevano nulla».
E i rapporti con Bolzano? Non si rischia uno sbilanciamento a sud?
«Nessuno sbilanciamento. Noi manteniamo sempre rapporti corretti e fruttuosi con l’autonomia della Provincia di Bolzano, ma non tutto finisce a Borghetto. Bisogna saper guardare anche a sud negli interessi con altri territori».
La replica Attacchi romani al nostro sistema non ne vediamo: non sono più i tempi del centrosinistra